Il Tribunale Amministrativo siciliano ha ribadito la piena idoneità giuridica del farmacista a eseguire, nei locali della farmacia, tutte le prestazioni sanitarie della ‘Farmacia dei Servizi’ nell’ambito del quadro normativo tracciato dal DLgs. 153/2009 e dai successivi provvedimenti legislativi.
Di recente via web, si è svolto l’incontro promosso da Alleanza per la Riforma delle Cure Primarie in Italia finalizzato alla condivisione di un documento sulla crisi del Ssn e su proposte per aumentarne la resilienza, la sostenibilità, l’equità e l’universalismo. All’incontro hanno partecipato anche rappresentanti di sindacati, ordini professionali, società scientifiche, associazioni: Cgil e Uil, Fvm, Fnofi, Simg, Simccp, Cittadinanzattiva, Forum Diseguaglianze e Diversità, Associazione L’altra Sanità, Coalizione Civica per Bologna, CrAMC.
135,5 miliardi di euro, questo dovrebbe essere il finanziamento previsto dalla legge di Bilancio per l'anno prossimo per il Fondo sanitario nazionale. Un incremento di 1,5 miliardi rispetto all'anno precedente. Il Ministro della Salute vorrebbe aumentarlo, recuperando altre risorse economiche per facilitare le assunzioni di medici ed infermieri anche per tenere fede a quanto assicurato in più occasioni alla categoria, ma il Ministro delle Finanze nel frattempo ribadisce che "una politica di bilancio seria ed equilibrata non prevede alcun extradeficit".
Nelle Case di Comunità (CdC), realizzate attualmente nella Regione, risulta essere coinvolto solo il 40 per cento dei medici di medicina generale. Questo è quanto si evince dal periodico monitoraggio del Dipartimento di Politiche per la Salute dell’Istituto Mario Negri. L’indagine ha permesso di fotografare la situazione di 105 CdC, di cui 91 classificate come Hub e 14 come Spoke di cui risulta un quadro eterogeneo in termini di organizzazione, qualità dei servizi e risorse umane.
"Scatole vuote" così la Fimmg veneziana definisce le tre Case di Comunità inaugurate nella città metropolitana. E punta il dito sul fatto che l’Ulss 3 Serenissima non abbia condiviso con la categoria l’organizzazione di tali strutture in cui attualmente mancano i medici di medicina generale e gli infermieri.