L’assistenza sanitaria alle persone che vivono in condizione di grave marginalità sociosanitaria, come ad esempio, homeless, detenuti e migranti irregolari, richiede informazioni sullo stato di salute e un approccio integrato e multisettoriale, risorse adeguate, politiche inclusive, sostenute da evidenze scientifiche. Se ne è discusso a Roma durante un convegno organizzato nella sede dell’Iss in occasione della presentazione di un numero monografico del Bollettino Epidemiologico Nazionale (Ben) dedicato all'argomento.
Il Sindacato dei Medici Italiani, nelle proposte consegnate alla XII Commissione Affari Sociali della Camera, sottolinea che il Ssn oggi presenta forti criticità che investono tutti i settori dell’assistenza a partire dalla medicina generale fino all’ area della dirigenza medica e di quella ospedaliera. Motivo per cui chiede la modifica del tetto alla spesa del personale sanitario, la reintroduzione del personale a convenzione nelle strutture, il contratto unico per i medici che operano nel Ssn, la depenalizzazione dell’atto medico e misure aggiuntive per contrastare la violenza sugli operatori sanitari.
"Il sistema sanitario dopo aver sostenuto uno sforzo corale per limitare gli effetti della pandemia, soffre di una crisi sistemica - accentuata dalla fuga del personale sanitario, non adeguatamente remunerato - cui si deve rispondere con decisioni ed investimenti non più rinviabili, nei campi dell'organizzazione, delle strutture, della formazione e delle retribuzioni, al fine di garantire effettività al diritto alla salute". A dichiarare ciò il Procuratore generale della Corte dei Conti Pio Silvestri nella requisitoria sul Rendiconto generale dello Stato per l'esercizio 2023.
Durante le audizioni in Senato sul decreto inerente alle liste di attesa, Cittadinanzattiva, pur ribadendo la positività con cui ha accolto la normativa, chiede di stabilire tempi certi per i decreti collegati a partire da quelli previsti per le misure relative al superamento del tetto di spesa per il personale sanitario. Mentre la Fondazione Gimbe ne ha evidenziato soprattutto le criticità: mancanza di fondi aggiuntivi, tempi di realizzazione incerti, nessuna misura per ridurre la domanda inappropriata di esami diagnostici e visite specialistiche.
Depositate in Regione 90.000 sottoscrizioni in calce alla petizione La Lombardia SiCura per una riforma del Ssr che ripristini il servizio sanitario pubblico in tutte le sue valenze. Nel frattempo è stato approvato dal Consiglio Comunale di Milano un ordine del giorno con gli stessi contenuti della petizione.