EvdAumenta il numero delle farmacie coinvolte nella sperimentazione della Farmacia dei Servizi: nei primi tre anni di rilevazioni, il dato oscillava intorno al 60%, negli ultimi due anni supera il 70%. Sono questi alcuni dei dati che emergono dal VII Rapporto sulla Farmacia, presentato di recente a Roma da Cittadinanzattiva e Federfarma, che fotografa l’evoluzione del settore in Italia, con particolare attenzione ai servizi innovativi, alla distribuzione dei farmaci e alle sfide del sistema.

Usati quotidianamente per favorire la salute ed il benessere, da anni però, sono diventati motivo di preoccupazione. L’inquinamento causato da alcuni prodotti e da alcuni conservanti, additivi, coloranti è un problema emergente, con prove ben documentate sui rischi per l’ambiente e, in particolare, per la salute umana in relazione alla resistenza antimicrobica. A lanciare l’allarme è Isde Italia – Medici per l’Ambiente che, con un nuovo Position Paper porta all’attenzione pubblica e politica questo tema spesso sottovalutato.

Se inizialmente la sanità integrativa era percepita con diffidenza, legata a timori di scarsa trasparenza e al rischio di indebolire il Ssn, l’averne spiegato ad una platea sempre più vasta funzioni, mission, strumenti ha contribuito ad un progressivo cambio di prospettiva. La sua percezione è cambiata e nell’ultimo anno e mezzo è diminuito significativamente lo scetticismo ed è vista sempre più come un supporto concreto. È quanto emerge da un’analisi di web monitoring e social listening condotta su siti web e social media nazionali tra maggio 2023 e gennaio 2025 realizzata da BigDa e presentata di recente al Cnel durante l’annual meeting di Onws - Osservatorio nazionale welfare & salute.

La comunità degli infettivologi della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit) lancia un monito sull’eredità lasciata dalla pandemia: "Va compreso cosa resti sul campo di quella esperienza terribile. I vaccini continuano a essere visti con diffidenza. Si confermano necessari un aggiornamento del piano pandemico e una rete infettivologica coordinata nell’agenda di tutti gli attori che si occupano di sanità. Ma c’è ancora molto da fare, anche in termini di conoscenza e sensibilità, di educazione, di formazione e informazione".

EvdL’analisi di Salutequità, effettuata nella seconda metà del mese di gennaio 2025, sugli effetti degli strumenti messi in campo dal recente decreto legge sulle liste d'attesa mostrano un quadro a tinte fosche. Per il cittadino il rischio di rimanere nelle pastoie burocratiche e ritrovarsi con una prescrizione che indica i tempi appropriati entro cui ricevere prestazioni, ma senza l’appuntamento nei tempi indicati è reale e concreto in molti territori del nostro Paese.