Parte dall'Emilia Romagna un progetto unico nel panorama nazionale e che riunisce amministratori comunali, strutture sanitarie, aziende biotech, istituti di ricerca, fondazioni e società partecipate di un territorio. L’obiettivo è attrarre risorse, nazionali ed europee, per la valorizzazione e l’innovazione nel settore della salute.
In Italia 4,5 milioni di persone non possono curarsi ."Il tema degli esclusi dall’accesso alle cure sta diventando un'emergenza sempre più seria". A sottolineare ciò don Massimo Angelelli, direttore dell'Ufficio nazionale per la Pastorale della salute (Cei), durante l'apertura dei lavori di presentazione del convegno ‘Le povertà sanitarie in Italia’, primo di una serie di incontri in avvicinamento al Giubileo della sanità del 2025.
Il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, nella recente audizione alla Camera dei Deputati, ha sottolineato che il persistere del sotto-finanziamento pubblico del comparto sanità avrà tre conseguenze fondamentali sul Servizio sanitario nazionale: l’ulteriore demotivazione del personale sanitario, la difficoltà sempre crescente nel garantire le innovazioni farmacologiche e tecnologiche e infine, l’addio all’universalismo con l’involuzione del servizio sanitario in una sanità a doppio binario.
Questa è la domanda che è stata al centro dell’evento “Sostenibili e Generativi”, organizzato da Sapienza Università di Roma e Rome Technopole, in cui oltre 40 esperti tra medici, ricercatori, ingegneri, avvocati, psicologi, divulgatori e imprese, hanno lavorato insieme su tre tavoli paralleli per dare risposte concrete a un sistema sanitario al collasso che vede nella medicina digitale una soluzione efficace.
A due mesi dal lancio sono già oltre 60.000 le firme della petizione per la difesa del diritto alla salute e alla sanità pubblica in Lombardia a cui hanno aderito anche molti Comuni che chiedono alla Giunta Regionale e ai Sindaci di "appoggiare ogni iniziativa di miglioramento del servizio sanitario regionale affinché garantisca il diritto alla salute tramite un accesso universalistico e non discriminatorio".