A lanciare l’allarme alcuni esponenti di Confcooperative secondo cui gli aumenti stipendiali previsti dal rinnovo contrattuale, che supereranno, ad ottobre 2025, la soglia del 12%, potrebbero diventare insostenibili a causa del mancato aggiornamento delle tariffe della Pubblica Amministrazione. A rischio ci sarebbe la fuga dal settore di circa 40.000 lavoratori, secondo quanto riportato dagli organi di stampa.

La medicina oculistica offre soluzioni sempre più raffinate. Ma il Servizio Sanitario Nazionale rende difficilissimo beneficiarne, addirittura si prevedono riduzioni nei rimborsi per gli interventi 'basici'. Si rischiano attese sempre più lunghe e ulteriori disparità tra i pazienti nelle diverse Regioni. Questo l'allarme lanciato al Congresso Siso (Società Italiana Scienze Oftalmologiche).

Evd"Il Def 2024 - ha dichiarato Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe - conferma che, in linea con quanto accaduto negli ultimi 15 anni, la sanità pubblica non rappresenta affatto una priorità neppure per l’attuale Governo. La comunicazione pubblica dell’Esecutivo continua a puntare esclusivamente sulla spesa sanitaria in termini assoluti che dal 2012 è (quasi) sempre aumentata rispetto all’anno precedente, e non sul rapporto spesa sanitaria/Pil che documenta al contrario un lento e inesorabile declino, collocando l’Italia prima tra i paesi poveri dell’Europa e ultima del G7 di cui proprio nel 2024 il nostro Paese ha la presidenza".

EvdL’appello è stato lanciato dalle 75 Società Scientifiche del Forum dei Clinici Ospedalieri e Universitari Italiani (Fossc). Fra il 2019 e il 2022, 11.000 clinici hanno scelto di lasciare le strutture pubbliche e l’esodo continua inesorabilmente. Diminuiscono anche i nosocomi: in un decennio ne sono stati chiusi 95, il 9%. E le risorse sono sempre meno. Francesco Cognetti, Coordinatore Fossc: “Lea non rispettati in 12 Regioni su 21. È indispensabile il potenziamento degli ospedali”.

I farmaci biologici rappresentano il 40% della spesa farmaceutica europea, ma il 75% di questi con brevetto in scadenza entro il 2032 non ha concorrenti in cantiere e questo comporterà nei prossimi 10 anni per i sistemi sanitari dell’Ue mancati risparmi per almeno 15 miliardi di euro. Ad accendere i riflettori sulle criticità legate alla governance dei farmaci biosimilari è stato un recente convegno su tale problematica, svoltosi a Roma e organizzato da IQVIA Italia in collaborazione con Egualia.