Per Cittadinanzattiva e l'associazione caregiver familiari: Carer è un bene che si stia arrivando alla fine del percorso per una legge nazionale che ne definisca il profilo e i suoi diritti, ma a preoccupare è il restringimento dei beneficiari, per mancanza di risorse, al solo caregiver familiare 'convivente e prevalente' . Il riconoscimento del caregiver, anche non convivente o che abbia rapporti amicali con la persona assistita è, infatti, uno dei quattro punti contenuti nel Manifesto-Appello che Cittadinanzattiva e Carer hanno presentato ad ottobre presso la Camera dei Deputati.

L'iniziativa realizzata da The European House – Ambrosetti: ‘Verso un nuovo paradigma per la gestione della spesa per le patologie croniche ha focalizzato l'attenzione sulla spesa relativa al paziente con patologia cardio-nefro-metabolica. Il progetto ha visto la realizzazione di 6 tavole rotonde multidisciplinari regionali, i cui risultati sono stati raccolti all’interno di un paper che è stato presentato di recente a Roma, in occasione dell’evento “Ripensare le cronicità – L’impatto dell’innovazione per un Ssn sostenibile”.

Evd“La sentenza n.195/2024 della Corte costituzionale ha ribadito un principio fondamentale: in un contesto di risorse limitate ed esigue, in cui i Governi sono chiamati a fare delle scelte, devono essere prioritariamente ridotte le altre spese prima di andare a toccare quella destinata alla tutela della salute di cui all’articolo 32 della Costituzione. È più di un principio giurisprudenziale, è un’indicazione politica, nel senso più alto del termine, su come devono essere utilizzate le risorse pubbliche: e cioè per la salvaguardia dei diritti fondamentali e incomprimibili, costituzionalmente protetti, dei cittadini, in primis quello alla tutela della salute”. Così il Presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, commenta il passaggio della sentenza con cui la Corte costituzionale ha deciso il ricorso della Regione Campania contro la Legge di bilancio 2024 e pluriennale per il triennio 2024-2026.

La 25esima edizione dell'Osservatorio sulle Aziende e sul Sistema sanitario italiano, pubblicato dal Cergas di Sda Bocconi, fotografa una situazione drammatica di un servizio sanitario universalistico che non può riuscire a soddisfare i bisogni di salute, tra attese e risorse in campo. Per portare la sanità pubblica italiana ai livelli dei grandi Paesi europei servirebbero almeno 40 miliardi. Il Rapporto indica quattro direttrici per rendere sostenibile l'universalismo del Ssn: governare le aspettative esplicitando i limiti del servizio sanitario ridefinendo le priorità per le prestazioni esigibili; ottimizzare la rete ospedaliera; aumentare le risorse; rivoluzionare la geografia e i formati dei servizi.