Nove diritti per promuovere e garantire la salute delle donne all’interno degli istituti penitenziari. A indicarli le “Raccomandazioni civiche per il diritto alla salute e alla prevenzione oncologica delle donne detenute”, presentate di recente da Cittadinanzattiva nel corso di una iniziativa tenutasi all’interno del carcere femminile di Roma Rebibbia.
Farmindustria ed Egualia, in un comunicato congiunto, denunciano il paradosso di tale ordinamento, appreso leggendo la stampa specializzata, che le obbligherebbe ad adottare nei processi industriali, dal 9 febbraio 2025, alcune disposizioni di cui a oggi non sono note nemmeno le specifiche tecniche, palesando così il rischio concreto di carenze di medicinali, anche per patologie gravi, e di blocco della produzione.
Il fenomeno non si placa. Ad inizio anno si sono verificati nuovi atti di violenza verso medici e sanitari a Prato, Roma, Napoli e Catania. Per il segretario generale della Fimmg c'è la necessità di potenziare la risposta dei servizi sanitari ai cittadini e agire sulla crescita culturale, promuovendo il rispetto verso chi offre assistenza. Nel frattempo, dopo la violenza perpetrata a Prato nel dipartimento di psichiatria dell’ospedale, il Coordinamento Nazionale dei Servizi Psichiatri di Diagnosi e Cura sezione speciale della Sip, ha chiesto al Ministro della Salute l’istituzione di una Commissione Interministeriale che coinvolga il Ministero degli Interni e di Grazia e Giustizia per affrontare celermente il tema della sicurezza degli operatori sanitari.
Il sindacato bolla come vere fake news le affermazioni di Francesco Rocca, presidente della Regione, secondo cui nel Lazio esistono 200 milioni di spesa per prescrizioni inappropriate, eseguite dai medici di famiglia e altrettante spese inappropriate per le prescrizioni diagnostiche. E chiedono di poter vedere i dati alla base delle sue dichiarazioni.
"Errori di programmazione, definanziamento, blocco delle assunzioni hanno determinato una forte contrazione degli investimenti per il personale sanitario dipendente e convenzionato, alimentando demotivazione e disaffezione dei professionisti verso il Ssn. Senza un adeguato rilancio delle politiche per il personale sanitario, l’offerta dei servizi sanitari ospedalieri e territoriali sarà sempre più inadeguata, rendendo impossibile garantire il diritto alla tutela della salute". Questo quanto ha sottolineato il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, in un passaggio del suo intervento presso la XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, nell’ambito dell’'Indagine conoscitiva in materia di riordino delle professioni sanitarie'.