EvdI divari nelle cure tra Nord e Sud sono ormai palesemente evidenti e a confermarlo sono i recenti rapporti dell'Agenas e dello Svimez. Il primo stilando una lista delle Asl più performanti che vede quelle del Mezzogiorno in fondo alla classifica, il secondo sottolineando che, come a livello nazionale, nel Sud la sanità pubblica arranca e non riesce più ad assicurare la necessaria assistenza e copertura ai bisogni dei cittadini a causa di un finanziamento della spesa del tutto insufficiente e di un riparto regionale delle risorse per il comparto che, secondo l'analisi dello Svimez, escludendo i criteri di allocazione dei fattori socioeconomici che impattano sui fabbisogni di cura e assistenza, penalizza i cittadini delle regioni del Mezzogiorno.

Il presidente di Egualia Stefano Collatina, nella tavola rotonda dell’evento Healthcare Summit del Sole 24, svoltosi a Roma, ha lanciato un allarme: "Se non si inverte la rotta, non solo sull'articolo 57, ma anche sull'assenza di risorse che riducano il peso del payback sulla spesa convenzionata e su quella diretta, avremo il muro delle carenze di farmaci davanti a noi e ci stiamo andando a sbattare contro". Sulla stessa lunghezza d'onda il presidente di Farmindustria Marcello Cattani  che ha sottolineato la necessità di sciogliere il nodo del payback e dare un' accelerazione alla riforma dell'Aifa senza la quale non si potrà contare sui farmaci innovativi.

Oltre ad un finanziamento adeguato del sistema sanitario è necessario ripensare all’organizzazione nel suo insieme sfruttando le opportunità offerte dalla tecnologia, dal Pnrr, dal tessuto produttivo e dalla rete di ricerca. Questo è il messaggio forte e chiaro che arriva dall’Healthcare Summit de Il Sole 24 Ore a cui hanno partecipato rappresentanti di alto profilo del mondo aziendale, accademico e della ricerca, associativo, in un confronto a tutto campo sui principali temi relativi alla sanità in Italia.

A Roma, durante il Convegno Nazionale “Il valore dell’innovazione e della ricerca clinica”, promosso dalla Federazione degli oncologi, cardiologi e ematologi (Foce), è stato evidenziato che solo 1,33% del Pil va in ricerca e sviluppo (l’obiettivo nell’Ue è il 3%) ma il valore della produzione scientifica del nostro Paese è ai vertici a livello internazionale. “Le sperimentazioni sono un motore di sviluppo economico e sociale - ha dichiarato il Presidente di Foce Francesco  Cognetti - che può offrire un contributo importante al recupero della crisi del servizio sanitario. Però vanno velocizzati i tempi di disponibilità delle terapie. Sia utilizzato meglio il Fondo dei farmaci innovativi”.

Evd"Abbiamo una popolazione anziana con un numero crescente di over 65 e over 75. Un quadro che comporta un aumento delle cronicità da gestire, ma anche una forte crisi della programmazione sanitaria". A denunciare ciò, a Firenze, durante il Forum Sistema Salute, la direttrice generale dell’Asl di Ferrara e coordinatrice della community “Donne Protagoniste in sanità” che ha lanciato un Manifesto per la sostenibilità al caregiving familiare.