"Gli incentivi economici, per quanto importanti, non possono essere l'unica soluzione. I medici, con questi ritmi, non riescono a reggere quotidianamente il lavoro in Pronto soccorso. Non sono limoni da spremere e le energie alla lunga finiscono. Mentre i pazienti sono troppo spesso costretti a lunghe attese prima di essere visitati o ricoverati". Lo ha affermato Pietro Dattolo, presidente dell'Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Firenze e provincia.

Evd"La sostenibilità economico-finanziaria dei bilanci sanitari è fortemente compromessa dall'insufficiente livello di finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale". A lanciare l'allarme è Raffaele Donini, coordinatore della Commissione Salute delle Regioni. In una missiva, inviata al Ministro della Salute e al Ministro del MEF, chiede un incontro urgente per programmare un intervento straordinario e strutturale con cui affrontare da subito la carenza di personale sanitario e la crisi finanziaria in cui versano i Sistemi Sanitari Regionali.

La chiusura delle Usca il 31 dicembre e il non rinnovo del rapporto di lavoro ai 150 medici che vi prestavano servizio ha innescato un duro confronto tra i rappresentanti delle opposizioni e l'assessore alla Sanità Carlo Doria secondo cui al riguardo: “Si sta facendo bieca disinformazione". "Nel frattempo  - tiene a precisare - stiamo lavorando a un nuovo modello di continuità assistenziale avanzata con punti di guardia medica attivi tutti i giorni, con medico, infermiere e personale amministrativo”.

EvdA sottolinearlo è il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta che, commentando i dati dell'ultimo monitoraggio della Fondazione, ha dichiarato: “Le varianti emergenti, il rilevante impatto dell’influenza sui servizi sanitari e l’aggiornamento delle modalità di gestione dei casi e dei contatti stretti richiedono un’adeguata copertura vaccinale di anziani e fragili con la quarta dose. Purtroppo la campagna vaccinale rimane sostanzialmente al palo, sia per una scarsa incisività della comunicazione istituzionale, sia per le modalità di chiamata utilizzate a livello regionale, sia per la crescente diffidenza dei cittadini nei confronti dei vaccini”.

Per far fronte alla carenza di medici e garantire l’assistenza primaria ai cittadini senza medico di famiglia, la Lombardia ha deciso di realizzare in tutte le ATS gli ambulatori temporanei diffusi (CAD) con l’obiettivo di dare una risposta ai problemi che si creano quando lo studio di un Mmg resta vacante. Una soluzione su cui i Mmg pongono però delle perplessità e c'è chi, come il presidente Umi e segretario regionale Fismu Francesco Falsetti, critica l'intero impianto delle linee lombarde di programmazione 2023 per la sanità regionale di cui i CAD sono parte integrante.