Nella Regione: “Manca il personale, non si stabilizzano i precari, non vengono nominati i direttori generali, l’applicazione del Pnrr è una farsa. C'è una forte preoccupazione sul ‘buco’ nei conti della sanità di 400 milioni di euro”. A denunciare tale situazione è stato Paolo Carollo, segretario regionale Fismu alla vigilia del Congresso Regionale straordinario del sindacato che si è svolto di recente a Bagheria.

"I dati del 20° Rapporto sull'attività ospedaliera in Italia 'Ospedali&Salute', di Aiop, parlano chiaro: a due anni dalla pandemia  - sottolinea Barbara Cittadini, presidente nazionale Aiop, presentando al Senato il Rapporto - non solo non si riscontra il recupero atteso delle prestazioni mancate nel corso della fase pandemica più acuta, ma i volumi di attività e la qualità delle cure non sono tornati ai livelli pre-Covid né per le prestazioni programmate né per quelle urgenti".

EvdPreoccupa il recente documento, presentato dalle Regioni al Ministro della Salute e al Ministro dell’Economia, in cui si 'preannuncia il fallimento della sanità pubblica se non ci saranno ulteriori risorse per il comparto'.  "Sono anni che sosteniamo la necessità di aumentare i finanziamenti da destinare alla sanità, se si intende mantenere il Ssn pubblico e universalistico – ha  dichiarato Guido Quici, Presidente della Federazione Cimo-Fesmed - ma senza un intervento sulla composizione del Fondo Sanitario Nazionale, il finanziamento non sarà mai sufficiente".

EvdQuesto è stato uno dei messaggi lanciati di recente al Congresso della Società Italiana di Telemedicina (Sit) svoltosi a Bologna. Sit ha sottolineato la necessità di dare adito a progetti a lungo termine condivisi da tutti gli attori in campo, di stimolare la formazione del personale sanitario, di incentivare lo sviluppo di modelli omogenei a livello nazionale, di promuovere un ruolo attivo degli utenti che devono essere adeguatamente informati.

Snami dichiara lo stato di agitazione contro la riduzione delle previsioni occupazionali dei medici di emergenza territoriale dell'area metropolitana di Bologna. L'Ausl ha deliberato 153 incarichi di guardia medica vacanti e dei 13 per l'emergenza territoriale, ha dapprima proposto di pubblicarne solo quattro e poi otto. Anche Smi e Fimmg avrebbero messo a verbale perplessità e contrarietà nella riunione in cui l'Ausl ha svelato tali scelte.