La pandemia da Covid-19 ha messo a dura prova i sistemi sanitari di tutti i Paesi, abbattendosi su di loro con la forza di un vero e proprio tsunami. In Italia, l’emergenza ha riguardato, soprattutto nelle fasi iniziali, il primo punto di contatto tra i pazienti e il Sistema sanitario nazionale, ossia i Medici di Medicina Generale (MMG) che rappresentano il 15% della classe medica italiana ed erogano il 65% delle visite.
Dal 7 al 13 marzo il numero settimanale dei contagi da SARS-CoV-2 nel mondo "è aumentato dell'8% rispetto alla settimana precedente" avverte l'Organizzazione Mondiale della Sanità nell'ultimo report. Il dato dei decessi settimanali invece continua a essere in calo, del 17% a livello globale, ma l'Italia, anche negli ultimi 7 giorni monitorati, resta fra i primi tre Paesi in Europa per morti registrate.
Il rischio di esito infausto risulta direttamente correlato al tempo di esposizione al biossido di azoto dei pazienti ospedalizzati per Covid-19. È quanto evidenzia uno studio scientifico pubblicato sulla rivista Environmental Science and Pollution Research.
L'appello è del presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta: "Il 63,8% degli ucraini - sottolinea - non è vaccinato contro il Covid e, considerata la drammatica situazione che porterà migliaia di profughi nel nostro Paese, i piani di accoglienza del Governo devono necessariamente includere la vaccinazione di anziani e fragili provenienti dalle zone di guerra, evitando diseguaglianze tra le Regioni. A tal proposito, occorrerà eventualmente rivalutare l’entità delle donazioni di vaccini a mRNA a Paesi in difficoltà, considerata la necessità di estendere la campagna vaccinale ai profughi di guerra”.
La FNOMCeO dedica al fondatore di Emergency la Giornata nazionale del personale sanitario, istituita in memoria dei coloro che durante pandemia hanno perso la vita nell'esercizio della professione.