A lanciare l'allarme è il presidente Fiaso, Giovanni Migliore. Malgrado la flessione dei ricoveri riscontranta nell'ultima settima: “Ci preoccupa - sottolinea - che l’85% dei soggetti ricoverati siano vaccinati ormai da oltre sei mesi". Da qui l'invito rivolto ai medici di medicina generale a promuovere "la chiamata attiva al richiamo della vaccinazione anti Covid per anziani e soggetti fragili”.
"L'autonomia regionale differenziata - ha dichiarato Pietro Dattolo, presidente OMCeO-Fi - mette in pericolo il servizio sanitario pubblico. Il decentramento delle funzioni appare oggi come la soluzione per velocizzare le procedure, ma il rischio reale è quello di andare incontro a una totale disomogeneità, a una carenza nelle comunicazioni e nei rapporti sociali, senza cooperazione e interconnessione dei servizi sanitari. Il rischio è scivolare verso una privatizzazione di fatto", mentre il tema cogente "è tagliare la burocrazia e rinnovare l’assistenza territoriale”.
Sono queste alcune delle azioni necessarie e prioritarie per efficientare il nostro Ssn, secondo quanto affermato dal Ministro della Salute Orazio Schillaci. Per Schillaci la carenza di medici è una criticità che deriva da "una programmazione miope del numero di accesso alla facoltà di Medicina che non risponde alle reali esigenze del Paese. In merito ai DRG ha precisato: “sono stati ideati molti anni fa e vanno rivisti”. E sul fenomeno dei medici a gettone ha assicurato che ci saranno a breve provvedimenti legislativi.
Per programmare adeguatamente il fabbisogno degli operatori sanitari nel Sistema Salute in Italia e rendere attrattive le corsie, soprattutto nelle prime linee, oggi disertate e progressivamente spopolate, non basta attribuire incentivi a medici e infermieri, ma occorre puntare sulla riforma delle reti di cura e intervenire con specifici adeguamenti contrattuali e lavorativi puntando anche sul benessere organizzativo e sul welfare aziendale. È quanto emerge dalla sessione di studio e di confronto tra esperti, politici e addetti ai lavori, promossa dall'Osservatorio Innovazione di Motore Sanità in una tavola rotonda che si è svolta di recente a Roma.
Dalla Sicilia alla Campania fino alla Puglia, gli episodi di violenza contro i medici del 118 non si placano. “Non si può lavorare così - dichiara Francesco Marino segretario nazionale Fimmg ES - andare al lavoro è come andare in guerra. Si esce di casa ad inizio turno e si spera di rientrare alla fine incolumi. Non so fino a quando riusciremo a resistere in un servizio che ormai umilia continuamente la dignità professionale dei Medici Convenzionati”.