Uno studio internazionale pubblicato su Nature Genetics, a cui hanno collaborato ricercatori dell’IRCCS Istituto Auxologico Italiano e dell’Università Statale di Milano, ha aggiunto nuove conoscenze in grado di contribuire a spiegare le cause genetiche e i meccanismi patogenetici della malattia di Parkinson e di esplorare nuovi percorsi biologici e potenziali target terapeutici.

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È stata valutata una coorte di 96.576 partecipanti allo studio Kailuan e la Mafld è stata definita come presenza di steatosi epatica e disfunzione metabolica e classificata come lieve o significativa mediante ecografia. Dopo un follow-up mediano di 14 anni, 2939 partecipanti hanno sviluppato Hf. La Mafld lieve e la Mafld significativa erano associati a un rischio più elevato di Hf in tutti i casi e il rischio differiva in base al sesso e all’età. 

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Per la bassa specificità della misurazione dei livelli di Psa per lo screening del Ca prostatico, sono spesso realizzate biopsie non necessarie e diagnosi di cancro di basso grado. Le biopsie guidate con RM multiparametrica possono migliorare la diagnosi dei tumori di grado 2, ma l'implementazione diffusa è impegnativa. L'uso di biomarcatori per stratificare il rischio di cancro alla prostata può essere un'opzione più pratica.

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Durante un attacco di asma, le cellule immunitarie linfoidi innate di gruppo 2 (ILC2) possono diventare iperattive, causando un'infiammazione eccessiva e una stenosi delle vie aeree, con conseguenti difficoltà respiratorie. Questo nuovo studio condotto dai ricercatori della Keck School of Medicine della University of Southern California ha fatto chiarezza sui fondamenti biologici del fenomeno.

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Sono all’orizzonte nuove possibili strategie di trattamento personalizzato del diabete mellito di tipo 1, che potrebbero portare a migliorare diagnosi e gestione della malattia. A suggerirlo uno studio dell’Università di Siena, guidato dal professor Francesco Dotta, ordinario di Endocrinologia e direttore della UOC Diabetologia dell’AOU Senese, finanziato dalla UE nell’ambito del progetto INNODIA e dal Ministero dell’Università e della Ricerca.

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Secondo i risultati del progetto AFFECT-EU, che ha di recente tenuto il suo evento finale a Bruxelles, le persone a rischio dovrebbero sottoporsi al test per la fibrillazione atriale ogni volta che si recano a una visita medica routinaria. I pazienti ad alto rischio di malattia, come quelli con insufficienza cardiaca o precedente ictus, dovrebbero essere invitati a sottoporsi a un test di screening.

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Intervista


Congresso della Società europea di cardiologia: quali novità?
Stefano Carugo
Direttore SC Cardiologia
Policlinico di Milano

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