È stata valutata una coorte di 96.576 partecipanti allo studio Kailuan e la Mafld è stata definita come presenza di steatosi epatica e disfunzione metabolica e classificata come lieve o significativa mediante ecografia. Dopo un follow-up mediano di 14 anni, 2939 partecipanti hanno sviluppato Hf. La Mafld lieve e la Mafld significativa erano associati a un rischio più elevato di Hf in tutti i casi e il rischio differiva in base al sesso e all’età. 

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Secondo uno studio del Dipartimento di Medicina Interna dell’Università dello Utah, l’esercizio aerobico regolare più avanti negli anni previene l’instabilità genomica caratterizzata da danni al Dna e disfunzione dei telomeri. I dati sono stati presentati all'American Physiology Summit, l'incontro annuale di punta dell'American Physiological Society (APS), a Long Beach, in California. 

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Durante un attacco di asma, le cellule immunitarie linfoidi innate di gruppo 2 (ILC2) possono diventare iperattive, causando un'infiammazione eccessiva e una stenosi delle vie aeree, con conseguenti difficoltà respiratorie. Questo nuovo studio condotto dai ricercatori della Keck School of Medicine della University of Southern California ha fatto chiarezza sui fondamenti biologici del fenomeno.

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L’allocuzione significa “il Ramadan sia generoso”. E che lo sia davvero sulla salute del cuore lo dimostra il fatto che coloro che osservano il precetto religioso possono ridurre, anche se temporaneamente, il colesterolo, altri lipidi e i marcatori infiammatori nel sangue. Questa è la conclusione di un gruppo di scienziati che hanno esaminato il modello del digiuno intermittente del Ramadan (RIF) nelle persone in sovrappeso e obese.

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Secondo i risultati del progetto AFFECT-EU, che ha di recente tenuto il suo evento finale a Bruxelles, le persone a rischio dovrebbero sottoporsi al test per la fibrillazione atriale ogni volta che si recano a una visita medica routinaria. I pazienti ad alto rischio di malattia, come quelli con insufficienza cardiaca o precedente ictus, dovrebbero essere invitati a sottoporsi a un test di screening.

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Tanto è maggiore la perdita di peso entro il primo anno dalla diagnosi di diabete tanto aumenta la probabilità di ottenerne la remissione e la diminuzione del rischio di ritornare all’iperglicemia. È quanto emerge da uno studio pubblicato su PLOS Medicine. La ricerca, osservazionale di coorte, è stata condotta utilizzando i dati delle cartelle cliniche dell’Autorità ospedaliera di Hong Kong. 

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Intervista


Ipovitaminosi D come fattore di rischio cardiovascolare modificabile
Francesco Fedele
Prof. Emerito di Cardiologia
Sapienza Università di Roma
Presidente Istituto Nazionale per le Ricerche Cardiovascolari (INRC)

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