Per Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva, se il Decreto Semplificazioni facilità l'accesso ai servizi sanitari da parte dei cittadini, la nuova proproga al 1° gennaio 2025 del Decreto Tariffe e con esso dei Lea del 2017 è di segno diametralmente opposto, poiché di fatto dilata ulteriormente i tempi in cui gli italiani potranno usufruire di terapie innovative contemplate nei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza.
Il segretario nazionale di Anaao-Assomed Pierino Di Silverio lancia un appello a Governo e Parlamento e lo fa commentando la memoria sul decreto Pnrr della Corte dei Conti: "Che l'attribuzione dei fondi del Pnrr vada a rilento è un dato oggettivo, che la Corte dei Conti entri nel merito politico da ente tecnico è inevitabile. A noi professionisti però non interessano capri espiatori, ma solo le soluzioni ai problemi senza le quali proseguiremo diritti verso la fine delle cure pubbliche, passando da ospedali pubblici sicuri a ospedali privati".
Questo quanto affermato da Giorgio De Rita, segretario generale Censis, commentando i dati del 21esimo Rapporto "Ospedali & Salute", presentato di recente a Roma, promosso da Aiop e realizzato in collaborazione con il Censis. Per De Rita le fasce di cittadini più fragili economicamente oggi sono costrette a rivolgersi alla sanità a pagamento perché non hanno altra possibilità. Nel 2023, infatti, secondo il Rapporto, il 42% dei pazienti con redditi più bassi, fino a 15mila euro, ha dovuto procrastinare o rinunciare alle cure sanitarie perché nell'impossibilità di accedere al Ssn e non potendo sostenere i costi della sanità a pagamento.
L'Autonomia differenziata in sanità significa sottrarre al diritto alla tutela della salute una dimensione nazionale, mettere in crisi il Servizio Sanitario Nazionale e anche un’idea unitaria di Paese, di Repubblica e di Stato. Questa la posizione condivisa da Anaao Assomed e Cimo-Fesmed, presentata nel corso dell’audizione che si è svolta di recente presso la Commissione Affari Costituzionali della Camera. Inoltre non ci sarebbero evidenze che confermino un aumento del grado di efficienza dei servizi erogati a fronte di ulteriori gradi di autonomia nelle disponibilità e nella gestione delle risorse, soprattutto non ci sono quelle condizioni economiche che consentano a tutte le Regioni di partire dallo stesso nastro di partenza.
ANCI Sicilia e Rete civica della Salute, preoccupati dalla notizia di 140 milioni di euro in meno per la sanità siciliana (taglio sui fondi complementari al Pnrr) chiedono un incontro urgente con l'assessore regionale della salute Giovanna Volo per comprendere l’impatto che questo taglio avrà sulle Case di Comunità, sugli ospedali e sulle Centrali operative territoriali.