La richiesta arriva dal tavolo di lavoro tra Fiaso e Farmindustria che si è riunito di recente presso l’Auditorium “G. Bonadonna” dell’IRCCS Istituto Nazionale Tumori di Milano. Nel nostro Paese per la ricerca clinica i processi amministrativi di approvazione risultano più lunghi e difficoltosi rispetto alla media di quelli europei. Inoltre bisognerebbe ripensare i processi a livello dei centri di sperimentazione, su cui ricadono tutti gli aspetti amministrativi per poter restare competitivi.
La Corte dei Conti, nella memoria depositata in commissione Bilancio alla Camera, ha dato ragione alle Regioni, che hanno lamentato tagli al comparto sanitario attraverso la sottrazione di 1,2 miliardi destinati a mettere in sicurezza le strutture ospedaliere. Per i giudici contabili la rimodulazione dei fondi per la sanità, prevista dal dl Pnrr, riduce l'ammontare complessivo delle risorse destinabili ad investimenti nel comparto. Sulla questione è intervenuta Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, dichiarando che: “Non c’è nessun taglio alla sanità. Ci sono ancora 2 mld di risorse da programmare sul fondo per edilizia sanitaria”.
Questi i rischi che si evincono dal Report sul Ddl Calderoli, pubblicato dalla Fondazione Gimbe, che ha analizzato il potenziale impatto sul Ssn delle maggiori autonomie richieste dalle Regioni in materia di 'tutela della salute': le Regioni del Centro-Sud saranno sempre più dipendenti da quelle del Nord, che a loro volta rischiano paradossalmente di peggiorare la qualità dell’assistenza sanitaria per i propri residenti. Per Gimbe la soluzione per ovviare a tutto ciò è espungere la tutela della salute dalle materie su cui le Regioni possono richiedere maggiori autonomie.
Il Decreto Tariffe continua a far discutere mentre già si prospetta un ulteriore slittamento dal primo apriile al 1° gennaio 2025. Inascoltato l'appello delle associazioni dei pazienti che avevano scritto al Ministro della Salute sottolineando che le continue proroghe rappresentavano un serio rischio per l'entrata in vigore delle prestazioni inserite nei Lea 2017. Nel frattempo la FNOMCeO ha chiesto l'istituzione di un tavolo presso il Ministero per la valorizzazione della professione medica, ponendo l'attenzione proprio sul nuovo tariffario poiché il costo irrisorio attribuito alle prestazioni rifletterebbe il valore che, in generale, si conferisce ai professionisti che tali prestazioni forniscono.
La Società Italiana di Farmacologia (Sif) e la FNOMCeO esprimono il proprio consenso al Piano varato dal governo. Sif sottolinea però la necessità di un confronto costante con tutti i soggetti deputati allo studio delle sostanze e alla ricerca nel campo della farmacologia di base, applicata e clinica. La FNOMCeO ribadisce il proprio impegno a dare indicazioni ben precise ai propri iscritti, ai medici, "per un uso assolutamente appropriato di questa sostanza che è un presidio fondamentale per la cura del dolore".