L’osteoporosi è una vera e propria patologia, non un semplice risultato dell’invecchiamento. Lavorare in prevenzione, attraverso un sinergismo d’azione che comprenda l’attività fisica, con esercizi sotto carico in ortostatismo, e l’alimentazione, ricca di calcio e vitamina D, magari con il supporto di una adeguata integrazione.
Asma, rinite allergica, a volte accompagnate da poliposi nasale più volte recidivante. E poi febbre, stanchezza, perdita di peso, dolori articolari, ai muscoli e disfunzione d’organo. Sono alcuni dei sintomi della EGPA, granulomatosi eosinofilica con poliangite (EGPA), malattia rara che colpisce le pareti dei vasi sanguigni e può causare danni agli organi, in primis il polmone, ma anche a reni, cuore, derma e sistema nervoso centrale e periferico.
Luigi Montano, uroandrologo di Acerra (Na) ed esperto di Patologia ambientale e Medicina dello stile di vita, presenta il progetto Lafa (Longevity & fertility algorithm), lanciato durante la seconda giornata del Global Summit “Mediterranean Diet Feeds the Future”, che si è svolta di recente presso nel dipartimento di Agraria dell’Università degli studi di Napoli Federico II, a Portici.
Un recente studio italiano mostra come una dieta particolarmente ricca di alimenti ultra-processati possa influire negativamente anche sui processi di invecchiamento.
Un documento di consenso dal titolo “A Personalized Approach to Vitamin D Supplementation in Cardiovascular Health Beyond the Bone” promosso dall’Istituto nazionale per le ricerche cardiovascolari (Inrc) si propone di fare chiarezza sulla letteratura esistente su ipovitaminosi D e rischio cardiovascolare offrendo una nuova prospettiva metodologica per studi futuri e ponendosi come base scientifica condivisa per guidare la supplementazione di vitamina D in campo cardiovascolare.