A partire dal 15 settembre, sarà attiva la campagna di sensibilizzazione #TRISDICUORE VINCE LA PREVENZIONE per promuovere la corretta informazione sulle malattie cardiovascolari più comuni in collaborazione con alcune Società scientifiche come GISE, Società Italiana di Cardiologia Interventistica – SICCH, Società Italiana di Chirurgia Cardiaca – SICVE, Società Italiana di Cardiologia Vascolare ed Endovascolare e SIPREC, Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare. Si farà un particolare riferimento alle patologie focus dell’(H) Open Week, attraverso un poster informativo che verrà affisso in tutti gli ospedali aderenti all’iniziativa e post e video interviste a specialisti in ambito cardiovascolare e pazienti che saranno pubblicati sui canali social della Fondazione. In occasione della Giornata mondiale del Cuore, che si celebra il 29 settembre, Fondazione Onda, per il terzo anno consecutivo, organizza dal 26 settembre al 2 ottobre l’(H) Open Week dedicato alle malattie cardiovascolari con l’obiettivo di promuovere l’informazione, la prevenzione e la diagnosi precoce delle malattie cardiovascolari, con un particolare focus su aneurisma aortico addominale, infarto cardiaco e patologie valvolari.
Le strutture del network dei Bollini Rosa che hanno aderito all’iniziativa offriranno gratuitamente servizi clinici, diagnostici e informativi, in presenza e a distanza, nelle aree specialistiche di cardiologia e chirurgia vascolare. A partire dal 13 settembre tutti i servizi offerti con indicazioni su date, orari e modalità di prenotazione saranno consultabili sul sito www.bollinirosa.it. È possibile selezionare la regione e la provincia di interesse per visualizzare l’elenco degli ospedali aderenti e consultare i servizi offerti.
L’iniziativa è realizzata con il contributo incondizionato di Medtronic.

EvdMonitorare i pazienti fragili al proprio domicilio e tenere tutti i canali di comunicazione aperti con i cittadini, dai tradizionali numeri verdi ai social network, per prevenire scompensi cardiaci, respiratori o metabolici le cui complicanze potrebbero rendere necessario il ricovero in ospedale.
Il telemonitoraggio e l’assistenza domiciliare fanno parte della strategia che le aziende sanitarie hanno messo in campo per fronteggiare al meglio l’ondata di calore che da alcuni giorni si è riversata sul nostro Paese. “Far ricorso all'assistenza domiciliare è il modo più efficace per affrontare questa situazione anomala dovuta al perdurare di alte temperature nel nostro Paese”, spiega Giovanni Migliore, presidente della Fiaso. “Le aziende si sono organizzate e stanno consolidando nuove modalità di intervento basate anche sulle nuove tecnologie. Grazie a piattaforme di telemonitoraggio e alla collaborazione dei medici di medicina generale, vengono individuati e chiamati attivamente i pazienti fragili. In caso di fattori di rischio sono raggiunti a casa dal medico. Dobbiamo mettere in campo la lezione che abbiamo imparato nell’emergenza Covid per evitare che si arrivi a intasare i pronto soccorso negli ospedali”, evidenzia il presidente della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere. Qualche esempio dei servizi attivati: la Asl Roma 1 utilizza la piattaforma regionale “Lazio advice” per assistere secondo diversi gradi di priorità gli over 65 maggiormente suscettibili alle ondate di calore; l’Asl Roma 4 sta organizzando in due distretti servizi di telemedicina cardiologica; l'azienda Usl di Bologna, con il progetto e-Care, effettua recall periodici sulla popolazione fragile. Servizi analoghi sono previsti dall’Asst della Provincia di Lecco e dall’Agenzia per la Tutela della Salute di Pavia. Nell’azienda Usl di Modena, inoltre, è attivo un supporto caregiver con la consegna a domicilio di medicinali per risparmiare l'uscita di casa ai soggetti fragili.
Comunque nei pronto soccorso si stanno predisponendo posti letto aggiuntivi, come confermato dall’Azienda ospedaliero-universitaria Pisana e si è registrato un aumento degli accessi registrati per colpi di calore al Policlinico Tor Vergata e all’ospedale di Sassari negli ultimi giorni. Nelle aree turistiche, la Ausl di Ferrara ha predisposto postazioni del 118. La Asm Matera ha attivato guardie mediche aggiuntive sulla fascia costiera jonica. Per i prossimi giorni è previsto un continuo monitoraggio della situazione dalla Asl Napoli 1, dalla Asl Vc Piemonte, dall’ausl-Irccs di Reggio Emilia.

Innovazione tecnologica, intelligenza artificiale, big data, investimenti in digitalizzazione e nuove tecnologie: così si riducono i divari tra ricchi e poveri, centrando gli obiettivi dell’Oms e quelli dell’Unione Europea. MetaSalute è un’esperienza immersiva, unica nel suo genere, di Cultura della Salute. Una 3 giorni di porte aperte a tutti che si svolgerà a Padova, presso il Centro Culturale Altinate San Gaetano (Via Altinate, 71) il 19-20-21 settembre, con il patrocinio dell’Università degli Studi di Padova. Ricchissimo il programma: dibattiti, approfondimenti, seminari, talk show su temi quali l’alimentazione, l’ambiente, gli stili di vita e la prevenzione. Filo conduttore l’innovazione tecnologica che sta cambiando le nostre vite, quale strumento strategico per la sanità. A condurre un ricco parterre formato dai big della sanità, giornalisti, istituzioni e volti noti dello spettacolo. Un evento, organizzato da Motore Sanità, da segnare in agenda.

Lo studio di fase III Ocarina II, volto a valutare ocrelizumab somministrato tramite iniezione sottocutanea di 10 minuti due volte all'anno, ha soddisfatto l'endpoint primario e gli endpoint secondari in pazienti con forme recidivanti di SM o con SM primariamente progressiva (Smr o Smpp). L'iniezione sottocutanea di ocrelizumab si è dimostrata non inferiore rispetto a ocrelizumab somministrato tramite infusione endovenosa in base alla farmacocinetica a 12 settimane. L'iniezione sottocutanea di ocrelizumab è inoltre paragonabile a ocrelizumab e.v. in termini di efficacia sui parametri di risonanza magnetica quali la riduzione di lesioni a 12 settimane. Il profilo di sicurezza dell'iniezione sottocutanea di ocrelizumab è coerente con quello di ocrelizumab e.v. L'iniezione di ocrelizumab della durata di 10 minuti è stata pensata per essere effettuata senza la necessità di infrastrutture per la somministrazione e.v. e pertanto potrebbe essere somministrata anche nei centri per la SM senza infrastrutture o con capacità limitate per la somministrazione e.v. Ocrelizumab s.c. mantiene lo stesso regime di somministrazione di ocrelizumab e.v., due volte all'anno, al quale i pazienti con SM trattati con il farmaco hanno dimostrato di essere ampiamente aderenti. Questa nuova modalità di somministrazione s.c. permette di adattare la somministrazione di ocrelizumab alle specifiche esigenze dei pazienti e degli operatori sanitari.

Il Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp, Committee for Medicinal Products for Human Use) dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema, European Medicines Agency) ha adottato parere positivo per sacituzumab govitecan come monoterapia per il trattamento di pazienti adulte con carcinoma mammario non resecabile o metastatico positivo per i recettori ormonali/negativo per il recettore del fattore di crescita dell’epidermide umano 2 (HR+/HER2-) che hanno ricevuto una terapia a base endocrina e almeno due terapie sistemiche aggiuntive nel contesto avanzato. La decisione finale della Commissione europea sull’indicazione aggiuntiva per sacituzumab govitecan è prevista per la fine del 2023.
“Le pazienti con carcinoma mammario metastatico HR+/HER2- già pretrattato con terapie ormonali e chemioterapia hanno, purtroppo, limitate opzioni terapeutiche, cui corrisponde l’urgente necessità di identificarne di nuove” ha affermato il Dott. Giampaolo Bianchini, Responsabile del Gruppo Mammella all’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano. “Grazie allo studio TROPiCS-02 è stato dimostrato che sacituzumab govitecan, già utilizzato oggi in Italia per la malattia triplo-negativa, può ritardare la progressione e aumentare in modo significativo la sopravvivenza anche per pazienti con tumori HR+/HER2-. Pertanto, dopo l’approvazione della Fda americana, la raccomandazione positiva del Chmp apre alla prospettiva di accesso a questa importante opzione terapeutica anche alle pazienti europee”.
L’opinione positiva del Chmp è supportata dai risultati dello studio di fase III TROPiCS-02, in cui sacituzumab govitecan ha dimostrato un beneficio di sopravvivenza globale (OS, overall survival) statisticamente e clinicamente significativo di 3,2 mesi rispetto al comparatore, la chemioterapia a singolo agente (trattamento scelto dal medico; TPC, treatment of physician’s choice) (OS mediana: 14,4 mesi vs. 11,2 mesi; hazard ratio [HR]=0,79; IC 95%: 0,65-0,96; p=0,02). Sacituzumab govitecan ha anche dimostrato una riduzione del 34% del rischio di progressione della malattia o di morte (PFS [progression-free survival] mediana: 5,5 vs. 4,0 mesi; HR: 0,66; IC 95%: 0,53-0,83; p=0,0003). Tre volte più persone trattate con sacituzumab govitecan erano libere da progressione a un anno rispetto a quelle trattate con chemioterapia (21% vs. 7%).