EvdÈ “Soldatini” di Luca Locatelli la storia vincitrice della sesta edizione di #afiancodelcoraggio, il Premio letterario promosso da Roche Italia per dare voce ai racconti di malattia oncologica delle donne attraverso la lente narrativa dei caregiver uomini. Alla presenza della Giuria, presieduta da Gianni Letta – e composta da Angela Coarelli, Marco Costa, Sergio Del Prete, Giordano Fatali, Elisabetta Iannelli, Giovanni Parapini, Francesco Perrone, Angelo Tanese ed Emanuela Zocaro – è stato presentato in anteprima l’omonimo cortometraggio, con la sceneggiatura di Marika Tassone, anch’essa premiata durante la serata. "Il lavoro della Giuria, che ho l’onore di presiedere sin dalla prima edizione, è stato anche quest’anno molto intenso perché le storie che abbiamo ricevuto evidenziano esperienze a volte molto diverse per vissuto personale del percorso di malattia e di cura – afferma Gianni Letta, Presidente della Giuria – il Premio #afiancodelcoraggio ci offre un punto di vista inedito che porta in primo piano elementi a volte invisibili di chi vive una malattia e di chi sta loro accanto. Questa iniziativa ci ricorda quanto sia importante la condivisione anche dei momenti di difficoltà perché da essi possiamo trarre il coraggio di andare avanti, nonostante tutto". "Il premio #alfiancodelcoraggio è un’iniziativa di grande valore sociale che tiene alta l’attenzione su un tema molto importante che tocca la vita di tante famiglie – spiega il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli – Ringrazio Roche che, anche quest’anno, dà voce a chi vive ogni giorno al fianco di una persona con una patologia oncologica. Nelle loro storie di vita c’è tutta la forza e il coraggio di chi affronta una grave malattia e di chi se ne prende cura. A tutti loro, uomini e donne che amano e curano i propri cari spesso facendo rinunce e restando isolati, a tutti coloro che con coraggio non smettono mai di essere un sostegno per le persone che amano, va il mio grazie, dal profondo del cuore. Con l’istituzione del tavolo interministeriale per il caregiver familiare ci impegneremo per dare ai caregiver il giusto riconoscimento e la speranza di non sentirsi più soli".
In occasione della premiazione, sono stati presentati i risultati di una ricerca realizzata da Cristina Cenci, Senior Partner di Eikon Strategic Consulting, con l’obiettivo di far emergere percezioni, vissuti ed esigenze in un’ottica di caregiving di genere. La ricerca ha previsto due fasi: un’analisi della letteratura su identità, bisogni, aspettative dell’informal caregiver e un’analisi socio-antropologica delle narrazioni raccolte nel corso delle varie edizioni di #afiancodelcoraggio.
Per leggere tutte le storie: www.afiancodelcoraggio.it

A costituire un tassello aggiuntivo nel percorso di cura è l’approvazione della rimborsabilità di pertuzumab in neoadiuvante da parte di Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco), in linea con le indicazioni dell'Agenzia Europea dei Medicinali (Ema). Grazie alla sua comprovata efficacia, pertuzumab rappresenta un’opzione terapeutica di valore per migliorare le prospettive di guarigione delle pazienti affette da tumore alla mammella HER2+ in fase precoce e ad alto rischio di recidiva. "La notizia della rimborsabilità di pertuzumab in neoadiuvante era fortemente attesa dalla comunità scientifica italiana. Come dimostrato dagli studi registrativi, la terapia offre, infatti, importanti vantaggi clinici in questa indicazione nelle pazienti definite ad 'alto rischio di recidiva perché consente di aumentare l’efficacia della terapia preoperatoria, incrementando in modo statisticamente significativo i tassi di risposta patologica completa rispetto al solo trastuzumab più chemioterapia, mostrando inoltre tassi di sopravvivenza libera da progressione superiori. Inoltre, l’utilizzo della terapia neoadiuvante e il raggiungimento della risposta patologica completa permettono di ottenere importanti informazioni prognostiche, utili a personalizzare il trattamento, in caso di residuo di malattia". Dichiara il Prof. Claudio Zamagni, Direttore di Oncologia Medica Senologica e Ginecologica e Responsabile clinico della Breast Unit, IRCCS Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna, Ospedale di Sant'Orsola.

EvdL’European Research Council (ERC) assegna all’Università Statale di Milano un Synergy Grant per il progetto NeuroSonoGene, guidato, per l’Ateneo milanese, da Anna Moroni, docente di Fisiologia del Dipartimento di Bioscienze. I Synergy Grant si rivolgono infatti a un gruppo di scienziati che presentino un progetto innovativo lavorando in sinergia tra loro: NeuroSonoGene, che vedrà un finanziamento di 7.8 milioni di euro, è stato sviluppato da un team internazionale che vede il coinvolgimento di Serge Picaud, neurobiologo e Direttore dell’Institute de la Vision di Parigi e di Michael Tanter, fisico esperto di ultrasuoni e Direttore dell’Institute of Physics for Medicine di Parigi, oltre che della professoressa Moroni in qualità di esperta di canali ionici. NeuroSonoGene intende sviluppare una tecnica innovativa per le neuroscienze, denominata sonogenetica, che utilizza ultrasuoni ad alta frequenza per attivare aree del cervello con una risoluzione spazio-temporale molto elevata, dell’ordine delle decine di micron e dei microsecondi. Gli scienziati hanno già dimostrato in un modello murino che è possibile generare la visione di punti di luce attivando con gli ultrasuoni la corteccia visiva, resa sensibile dall’espressione di canali ionici meccano-sensibili, mentre l’obiettivo di NeuroSonoGene è di migliorare sia gli aspetti tecnici, relativi alla generazione dei pattern di ultrasuoni, che biologici (modifica dei canali meccano-attivati) per arrivare a generare nel soggetto la visione di forme complesse, come ad esempio le lettere dell'alfabeto. “Sono contenta che l’esperienza oramai decennale del mio laboratorio nell’ingegnerizzazione di proteine canale, sia inserita in un quadro più grande con una forte potenzialità di applicazione in pazienti”, conclude Anna Moroni. Il bando ERC Synergy Grant ha ricevuto quest’anno 395 proposte tra cui ne sono state scelte 34: questi progetti vedranno il coinvolgimento di 124 ricercatori di tutto il mondo che condurranno le proprie ricerche in 95 tra centri di ricerca e università.

EvdIl pioneristico progetto di raccolta e smaltimento degli inalatori esauriti, utilizzati dai pazienti per il trattamento delle patologie respiratorie, è stato realizzato da Chiesi Italia e Federfarma in sinergia con la Regione Friuli-Venezia Giulia, prima regione in cui è attiva l’iniziativa, iniziata nel settembre del 2022. Con il coinvolgimento dei farmacisti e della rete capillare delle oltre 400 farmacie territoriali del Friuli-Venezia Giulia, in cui sono presenti i Box di “Recupera e Respira”, in 9 mesi di progetto sono stati raccolti 30.225 inalatori esauriti che altrimenti sarebbero finiti nella raccolta indifferenziata. È stato stimato che 4 persone su 10 hanno riportato in farmacia i loro dispositivi una volta utilizzati, consentendo di smaltirli correttamente in un impianto certificato, ed evitando così il rilascio in atmosfera di residui che favoriscono il riscaldamento globale. Un modello sostenibile che ha prodotto la termovalorizzazione del 22,6% di tutti gli inalatori, spray e polvere, dispensati sul territorio regionale per il trattamento di asma e Bpco. I risultati del progetto pilota, che continuerà anche per tutto il 2024, sono stati presentati a Rimini nel corso della 26ª edizione di Ecomondo, il principale evento in Europa dedicato alla sostenibilità ambientale, che riunisce industria, policy maker ed esperti che si occupano di smaltimento dei rifiuti, recupero energetico, tutela del suolo e sviluppo sostenibile.

EvdNell’attuale momento storico stiamo assistendo al passaggio da studi puramente osservazionali sul microbiota a un nuovo approccio incentrato sull’analisi dei meccanismi d’azione della flora batterica e dei possibili effetti della sua modulazione sulla malattia. Pertanto, il microbiota e la sua capacità di influire sulla salute dell’organismo possono iniziare a essere inquadrati in una vera prospettiva terapeutica. È questa la "rivoluzione’’ al centro del congresso “Microbiota Revolution 2023. Dalla ricerca alla pratica clinica: a che punto siamo”, realizzato grazie al sostegno non condizionante di Alfasigma e che ha visto riuniti a Bologna esperti italiani e internazionali per aggiornare la comunità medico scientifica sugli ultimi sviluppi della ricerca di base e clinica sul microbiota. “La presenza di alterazioni del microbiota intestinale in diverse condizioni patologiche -gastrointestinali ed extra-gastrointestinali - permette di considerare il microbiota come un target terapeutico interessante. La sua modulazione e la correzione della disbiosi e della sovracrescita batterica dell’intestino si è rivelata efficace nell’ottenere un significativo miglioramento dei sintomi in alcune condizioni cliniche, come la sindrome dell’intestino irritabile o la malattia diverticolare del colon”, sottolinea Carmelo Scarpignato, professore di Medicina e Farmacologia Clinica, United Campus of Malta e professore Onorario di Medicina alla Chinese University of Hong Kong. Diversi studi clinici hanno evidenziato una stretta correlazione tra l’alterazione della flora batterica (disbiosi) e l’insorgenza di diverse patologie anche a livello neurologico – quali Alzheimer, Parkinson o ictus cerebrale - a dimostrazione della presenza di un asse intestino – cervello. “Bisogna tenere presente che l’interazione tra terapie farmacologiche e microbiota intestinale è bidirezionale. Infatti, se è vero che molti farmaci - anche non appositamente studiati per avere come target l’ecosistema intestinale - possono modificare la composizione quali/quantitativa del microbiota, la presenza di un enorme patrimonio enzimatico batterico e la produzione di alcuni metaboliti batterici influenzano la farmacocinetica e la farmacodinamica di molte molecole. I dati più interessanti riguardano l’immunoterapia e la chemioterapia antineoplastica, la cui efficacia e tossicità può essere modificata dalla composizione del microbiota intestinale. Siamo solo all’inizio di una nuova era che permetterà sempre di più una medicina di precisione, personalizzata sul singolo paziente”, continua Carmelo Scarpignato.