Grazie agli oltre 820.000 euro raccolti dal 2018 ad oggi, ad un co-finanziamento di MSD di 350.000 euro e a più di 5.700 sostenitori, è stato possibile realizzare 80 progetti su tutto il territorio nazionale: numeri importanti che ben sintetizzano il successo dell’iniziativa MSD CrowdCaring, che festeggia il suo quinto anno di attività. MSD CrowdCaring nasce per supportare progetti innovativi volti a migliorare la Salute e la Qualità di Vita delle Persone favorendo l’Inclusione e la Diversità, senza che la disabilità, la malattia o altra forma di condizione sfavorevole possano costituire un limite. Un’iniziativa che conferma l’impegno in Corporate Social Responsibility (CSR) di MSD, multinazionale americana leader nel settore farmaceutico, in Italia da 68 anni, che cofinanzia i progetti accolti nella piattaforma contribuendo alla loro realizzazione. Un percorso che l’azienda ha confermato di voler proseguire, in occasione di un evento celebrativo che ha visto la partecipazione della Presidente e Amministratrice Delegata di MSD Italia, Nicoletta Luppi, del Rappresentante Legale di Eppela, Paola D’Agostino, e altri illustri ospiti quali Marcella Mallen, Presidente ASviS, On. Annarita Patriarca, XII Commissione Affari Sociali, Camera dei Deputati, On. Gian Antonio Girelli, XII Commissione Affari Sociali, Camera dei Deputati, da sempre molto attenti e focalizzati sul tema dell’inclusione. L’annuncio MSD è in linea con il suo impegno nella CSR per cui eroga ogni anno oltre 3 miliardi di dollari. È proprio quell’“impegno oltre la ricerca”, uno dei capisaldi di MSD, che consente di perseguire l’eccellenza Ambientale, Sociale e di Governance (ESG), in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), all’interno di un ecosistema sanitario in rapida evoluzione. I progetti selezionati che raggiungono gli obiettivi di “finanziamento dal basso” accedono ad un co-finanziamento da parte di MSD Italia nel ruolo di “Mentor”, con l’obiettivo di contribuire al finanziamento e alla realizzazione dei migliori progetti relativi in particolare: all’abbattimento delle barriere e dei limiti causati da disabilità, malattia o diversità; alla creazione di un network inter-generazionale, favorendo l’abbattimento del gap generazionale; ad iniziative che promuovono l’uguaglianza di genere, lo sviluppo di ambienti di lavoro inclusivi, la creazione/sviluppo di network di supporto reciproco per le donne.
Per approfondimenti: https://www.eppela.com/mentor/25/msd-crowdcaring
Un invio umanitario di farmaci plasmaderivati salvavita partirà in questi giorni per rispondere alle esigenze della popolazione di pazienti con malattie emorragiche congenite residenti nella Striscia di Gaza, dove l’accesso al servizio sanitario e alle terapie è impossibile da ottobre 2023. La spedizione in partenza, che porterà nei territori palestinesi 500.000 unità internazionali di Fattore VIII della coagulazione donate dalla Regione Emilia-Romagna, si è resa possibile grazie al coordinamento del Centro Nazionale Sangue (Istituto Superiore di Sanità) e alle operazioni di ponte aereo umanitario UE (EU HAB) dell’European Civil Protection and Humanitarian Aid Operations (ECHO) che ha in capo la logistica in accordo con la Mezzaluna Rossa Egiziana e Palestinese. Le operazioni di volo del ponte aereo umanitario dell’UE mirano a rafforzare le risposte umanitarie o di emergenza nei paesi in contesti fragili. Questi voli aiutano a colmare lacune critiche facilitando la fornitura di aiuti umanitari, assistenza di emergenza e il trasporto di personale umanitario quando necessario. L’attuale situazione di emergenza e crisi umanitaria è stata fortemente denunciata negli ultimi mesi dalle Associazioni di pazienti e dal Ministero della Salute Palestinese (PMoH) che dallo scoppio delle ostilità hanno richiesto più volte alla Comunità Internazionale l’invio di questi farmaci salvavita e l’istituzione di corridoi umanitari. All’appello si sono uniti nei giorni scorsi anche FedEmo (Federazione delle Associazioni Emofilici Italiani) e la Fondazione EMO. La spedizione in partenza si inquadra nel più ampio sostegno che da anni la Cooperazione italiana dedica al miglioramento dei livelli di assistenza sanitaria ai pazienti ematologici palestinesi, in cura per patologie congenite quali emofilia e talassemia attraverso il progetto Haemo_PAL finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Una volta valutati gli esiti di questa prima spedizione sarà possibile programmarne altre, in modo da incontrare il fabbisogno specifico della comunità dei pazienti e rendere loro accessibile una possibilità di cura.
Il primo vaccino per la prevenzione dell’infezione da virus Chikungunya è stato approvato dalla Food and Drug Administration statunitense. L’iniezione monodose, nota come Ixchiq, è approvata per gli adulti che hanno un rischio maggiore di esposizione al virus. Il rischio più elevato di infezione si riscontra nelle regioni tropicali e subtropicali dell’Africa, del sud-est asiatico e in alcune parti delle Americhe dove le zanzare portatrici del virus Chikungunya sono endemiche. Ma, sfortunatamente, il cambiamento climatico ha permesso al virus di diffondersi in nuove parti del mondo. Ixchiq contiene una versione viva e indebolita del virus, quindi può causare sintomi che imitano un'infezione reale. La Fda richiede che il produttore di vaccini Valneva esegua uno studio post-commercializzazione per assicurarsi che non ci siano effetti collaterali gravi con il vaccino. Gli effetti collaterali più comuni riportati negli studi presentati per l'approvazione del vaccino includevano mal di testa, dolori muscolari e articolari, febbre, dolorabilità nel sito di iniezione e stanchezza. Solo il 2% di coloro che hanno ricevuto il vaccino hanno avuto gravi reazioni avverse simili alla Chikungunya che hanno richiesto un intervento medico, ha affermato la Fda, e solo due delle quasi 3.500 persone coinvolte negli studi sono dovute andare in ospedale a causa di una reazione. L'approvazione di Ixchiq è stata concessa a Valneva Austria GmbH.
Far emergere, all’interno del rapporto medico-paziente, i sentimenti e le emozioni che sono parte importante dell’umanizzazione delle cure e costituiscono, per il medico, lo strumento per comprendere la sofferenza. È questo l’obiettivo della prima edizione del Premio letterario “Il sollievo dalla sofferenza” indetto dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, la FNOMCeO, in occasione della 4° “Giornata nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato”, che si terrà il 20 febbraio prossimo. “Quando vidi in quel volto gli occhi di mia madre”: questo il tema scelto per il 2024. Due le sezioni: narrativa/saggistica e poesia. La partecipazione è aperta a tutti i medici e gli odontoiatri iscritti agli Albi degli Ordini italiani, che dovranno inviare le loro opere, originali e inedite, entro le 12 dell’otto febbraio. I primi cinque classificati per ogni sezione saranno invitati alla cerimonia che si svolgerà a Roma il 20 febbraio, durante la quale saranno proclamati e premiati i due vincitori. “Da Céline a Cechov – afferma il presidente della FNOMCeO, Filippo Anelli - da Conan Doyle a Bulgakov, da Cronin a Keats molti sono stati i medici che sono stati anche scrittori o poeti. Del resto, medicina e letteratura sono intimamente legate, in quanto sono mezzi complementari di comprensione della natura umana. Tanto che oggi la medicina basata sulla narrazione è una vera e propria branca scientifica della medicina e costituisce uno degli strumenti più potenti di umanizzazione delle cure”. “Da qui nasce l’idea – conclude – di un premio letterario nazionale rivolto a medici e odontoiatri, sul modello anche di alcune belle iniziative degli Ordini territoriali, come quello di Siracusa, dal quale abbiamo mutuato il tema di quest’anno, o delle associazioni di medici. L’obiettivo è quello di far emergere il vissuto, i sentimenti, il cuore del medico, trasfigurandoli e riconoscendoli in quelli del paziente, come strumento potente di empatia e di una cura che nasce dalla piena comprensione e prossimità all’altrui sofferenza”.
Qui il bando: https://portale.fnomceo.it/1-edizione-premio-letterario-fnomceo-il-sollievo-dalla-sofferenza/
Si chiama “La ScleroderMia è anche Nostra”, la nuova Campagna di sensibilizzazione promossa da Gils (Gruppo italiano per la lotta alla sclerodermia), Liss (Lega italiana sclerosi sistemica) e Amrer (Associazione malati reumatici Emilia-Romagna), con il contributo non condizionato di Italfarmaco, nata con l’obiettivo di accendere i riflettori sulla sclerosi sistemica e fornire ai pazienti informazioni accurate sulla patologia, sul percorso di cura, a oggi non ancora standardizzato e omogeneo in tutte le regioni, e sulle testimonianze degli specialisti e di chi vive la malattia.
Leggi tutto: Campagna informativa accende i fari sulla sclerodermia