La tosse cronica affligge in maniera trasversale pazienti che soffrono di altre patologie quali ad esempio BPCO, asma grave, reflusso gastroesofageo. La comunità scientifica sta acquisendo sempre più la consapevolezza di dover investigare più a fondo il “problema” della tosse, soprattutto alla luce del forte impatto negativo che essa ha sulla qualità di vita dei pazienti che ne soffrono.
Il ContaTosse è il primo sistema a più livelli di auto verifica e registrazione dei colpi di tosse giornalieri, capace di registrarli e tenerne traccia. Uno strumento che può avere ruolo fondamentale nell’aiutare chi lo usa a monitorare la propria tosse e a supportare il medico nella diagnosi della tosse cronica. Nata dall’ascolto dei pazienti e pensata per rispondere alla loro necessità di acquisire maggiore consapevolezza sulla propria tosse, l’App ha una interfaccia semplice e intuitiva: nella Home Page è possibile inserire i colpi di tosse effettuati durante il giorno. La funzione Notte, invece, offre la possibilità di registrare automaticamente i colpi di tosse grazie all’utilizzo del microfono dello smartphone. A rendere di più facile lettura i risultati del conteggio, c’è una scala di colori: quattro diverse soglie - identificate con i colori bianco, giallo, arancione e rosso - cui corrisponde una scala di frequenza dei colpi di tosse giornalieri, da bassa a molto elevata. Nella sezione statistiche è disponibile lo storico dei colpi di tosse registrati nell’arco del giorno corrente, con la specifica delle fasce orarie, dell’ultima settimana e dell’ultimo mese e l’archivio delle registrazioni audio della tosse notturna. Tutti dati che potranno essere utili al paziente nel colloquio con il proprio medico e specularmente al medico, per orientarlo nella diagnosi. L’applicazione è disponibile per sistemi Android e iOS.

Diabete: è arrivato il momento di ‘spingersi oltre’ ed abbattere tutte le barriere contro disinformazione e fake news. È arrivato il momento di accendere la luce su una malattia che, se da una parte vede i numeri crescere, dall’altra, vede la presa di coscienza diminuire. Soprattutto in questo periodo in cui – a causa della pandemia – tutte le malattie croniche sembrano essere state messe drammaticamente in secondo piano. Ma che non sono certo scomparse. Per questo motivo, MSD Italia ha deciso di lanciare il sito www.spingersioltre.it, interamente dedicato al diabete di tipo 2: uno strumento di informazione al servizio di pazienti e caregiver.
"Per fare davvero la differenza nella vita delle Persone - spiega Nicoletta Luppi, Presidente e Amministratore Delegato di MSD Italia - dobbiamo cercare di soddisfare i bisogni di salute a 360°. Per una Persona con diabete e per i suoi familiari, una corretta informazione è un ‘bisogno di salute’, perché segna lo spartiacque tra essere consapevoli e partecipi della gestione della malattia e cadere nella trappola delle fake news e dei cattivi consiglieri, con danni che è impossibile prevedere. Una lezione vera sempre, ma ancor di più in un periodo come questo, dove è quanto mai importante tenere i riflettori accesi sulle malattie croniche. MSD Italia conferma, con ancora più convinzione, la scelta di stare al fianco dei Pazienti, dei Medici e delle Istituzioni nel combattere la disinformazione. E per questo crediamo nel progetto del sito www.spingersioltre.it che nasce dopo l’omonima campagna social che ha supportato i pazienti negli ultimi due anni”.

Human Technopole vince un finanziamento di 1.5 milioni di euro per uno studio sul funzionamento della tiroide e sulla produzione degli ormoni tiroidei dallo European Research Council (ERC) - una delle più importanti agenzie pubbliche di finanziamento della ricerca scientifica in Europa. Il progetto potrà favorire lo sviluppo di nuove terapie contro le patologie della tiroide che colpiscono una donna su cinque in Italia.
Un progetto di ricerca incentrato sullo studio del funzionamento della tiroide, proposto dalla dott.ssa Francesca Coscia dello Human Technopole, è stato premiato con lo ERC Starting Grant, uno dei più importanti fondi di ricerca europei che supportano giovani scienziati all’inizio della loro carriera scientifica indipendente. Obiettivo del progetto, chiamato "Thyromol", è investigare come i meccanismi molecolari di produzione, rilascio e stoccaggio degli ormoni della tiroide siano regolati reciprocamente per fornirne i giusti livelli di ormoni tiroidei all'organismo.
Dichiara Francesca Coscia, Group Leader presso il Centro di Biologia Strutturale di Human Technopole: “Conoscere i meccanismi molecolari che regolano la produzione di ormoni della tiroide può avere importanti ricadute nel trattamento delle patologie legate a un loro squilibrio. - ha dichiarato Francesca Coscia, Group Leader presso il Centro di Biologia Strutturale di Human Technopole - Grazie alla ricerca e pratica clinica oggi è possibile regolare parzialmente il funzionamento di questa ghiandola, per esempio controllando l’assunzione di iodio con la dieta. Tuttavia, in alcuni casi, a una maggiore assunzione di iodio non corrisponde un aumento della produzione di ormoni tiroidei. La nostra ricerca ha lo scopo di rivelare ciò che accade nella tiroide a livello molecolare, ponendo solide basi per strategie alternative e più mirate per il controllo della sintesi degli ormoni tiroidei".
Il progetto Thyromol poggia le sue basi sul precedente lavoro di Francesca Coscia, realizzato presso il Laboratory of Molecular Biology di Cambridge (GB) che ha consentito per la prima volta di visualizzare la struttura 3D della tireoglobulina, dimostrando anche che per ogni tireoglobulina la tiroide produce sette molecole di ormone. Ciò rappresenta un passo in avanti molto importante nella nostra conoscenza dei meccanismi molecolari che regolano la funzione di questa ghiandola e le sue patologie. Il progetto “Thyromol” punta così ad approfondire queste nozioni utilizzando alcune delle tecnologie scientifiche e mezzi più avanzati come la crio-microscopia elettronica, che consente lo studio della struttura tridimensionale delle molecole a livello atomico, e una unità per la produzione di organoidi, cioè versioni semplificate e miniaturizzate di un organo che ne rivelano le caratteristiche funzionali.

Villaggio Amico, Centro Polifunzionale che si trova a Gerenzano (VA), allarga lo spettro delle terapie non farmacologiche e adotta l’approccio Snoezelen anche in acqua, una modalità specifica di stimolazione multisensoriale svolta all’interno di una piscina, che coniuga i benefici dell’idroterapia con quelli che derivano dall’attenzione verso i sistemi sensoriali della persona.
Lo Snoezelen acquatico è riservato non solo alle persone accolte nella Rsa e nel Nucleo Alzheimer di Villaggio Amico ma è rivolto anche a bambini e adulti con disabilità e persone con demenza; questo innovativo approccio viene svolto da educatori, fisioterapisti e psicologi che, dopo un percorso formativo teorico-pratico organizzato da Villaggio Amico e dal centro di formazione Mondo Snoezelen, hanno ricevuto l’attestato internazionale ISNA MSE, ovvero l’associazione che riunisce i professionisti di tutto il mondo che applicano e sviluppano l’approccio Snoezelen e gli ambienti multisensoriali.
Gli operatori certificati di Villaggio Amico accompagneranno la persona, nelle diverse fasce d’età e con differenti bisogni, in un percorso acquatico di stimolazione e relazione con l’ambiente acqua per favorirne il benessere psicofisico attraverso i 5 sensi, unito all’effetto terapeutico dell’esercizio in acqua riscaldata.
“La nostra struttura si avvale da sempre delle più moderne terapie non farmacologiche a supporto delle cure tradizionali ed è tra le poche Rsa in Italia a utilizzare già da tempo l’approccio Snoezelen all’interno della Snoezelen Room. – ha commentato Marina Indino, Direttore generale di Villaggio Amico – Si tratta di una stanza multisensoriale progettata nel nucleo Alzheimer che propone alla persona con demenza un momento di incontro, di relax e di comfort permettendogli di vivere, secondo i propri ritmi, l’esperienza di diverse stimolazioni multisensoriali. Siamo quindi orgogliosi di aver portato l’atmosfera Snoezelen nella piscina della nostra struttura e della possibilità che le persone di tutte le età, a seconda dei loro bisogni, possano godere di questo innovativo approccio in acqua”.
Per lo Snoezelen acquatico viene utilizzata la piscina dell’Energy Center Villaggio Amico in cui la temperatura dell'acqua è mantenuta costante (intorno ai 33 gradi) e l’ambiente è reso semibuio per raggiungere l'atmosfera Snoezelen. Gli stimoli visivi sono forniti da fibre ottiche che brillano sopra e sotto l'acqua, luci colorate ed effetti visivi dati dai proiettori ottici mentre la stimolazione uditiva viene fornita per mezzo di musica specifica. Tutti gli stimoli sensoriali vengono modulati e proposti secondo i bisogni specifici della persona che viene accolta in questo ambiente.
Per maggiori informazioni è possibile contattare l’Energy Center Villaggio Amico di Gerenzano al numero 02 96 48 13 19 oppure inviare una mail a energycenter@villaggioamico.it.

L’Agenzia Italiana del Farmaco ha approvato la rimborsabilità di acalabrutinib, una nuova terapia per pazienti con leucemia linfatica cronica sia di nuova diagnosi sia precedentemente trattati. “La leucemia linfatica cronica può avere un impatto negativo sulla qualità di vita dei pazienti, che sono spesso anziani over 70, colpiti anche da altre patologie – spiega Paolo Ghia, Direttore del Programma di Ricerca Strategica sulla Leucemia Linfatica Cronica all’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e Professore Ordinario di Oncologia Medica all’Università Vita-Salute San Raffaele. - È importante avere a disposizione nuove opzioni terapeutiche come acalabrutinib, in grado di controllare la malattia a lungo termine e di migliorare la qualità di vita. Studi clinici internazionali hanno evidenziato l’elevata efficacia e tollerabilità di acalabrutinib”.
La valutazione di Aifa ha preso in esame i risultati degli studi clinici registrativi ELEVATE-TN e ASCEND. I dati del follow up a 4 anni dello studio registrativo di fase III ELEVATE-TN, condotto su 535 pazienti di nuova diagnosi, dimostrano che acalabrutinib riduce di oltre l’80% il rischio di progressione della malattia o morte rispetto alla chemio-immunoterapia standard. Nello studio registrativo di fase III ASCEND, condotto su 310 pazienti con leucemia linfatica cronica recidivata o refrattaria, acalabrutinib riduce il rischio di progressione della malattia o morte del 69% rispetto al braccio di controllo. “Acalabrutinib appartiene alla classe degli inibitori di BTK, che ha rivoluzionato il trattamento della leucemia linfatica cronica – afferma Antonio Cuneo, Direttore Unità Operativa Ematologia, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara. - L’età dei pazienti alla diagnosi è circa di 70 anni, la leucemia linfatica cronica si inserisce quindi in un quadro clinico dove è probabile che siano già presenti altri problemi di salute. Da qui l’importanza dell’approvazione di acalabrutinib, che può cambiare lo standard di cura grazie a un meccanismo d’azione potente e altamente selettivo”.