EvdL’azienda ha presentato i suoi significativi progressi nella strategia di crescita farmaceutica e nella pipeline in occasione del suo annuale Pharma Media Day. Come parte della continua trasformazione del suo business farmaceutico, Bayer ha effettuato significativi investimenti in R&S per accelerare le innovazioni mediche e costruire una pipeline altamente differenziata per una crescita a lungo termine in aree terapeutiche chiave, tra cui oncologia, malattie cardiovascolari, neurologia e malattie rare e immunologia. Bayer sta inoltre compiendo significativi progressi con la sua piattaforma di terapia cellulare e genica, raggiungendo importanti traguardi nella sperimentazione clinica, in particolare nel campo del morbo di Parkinson.
Attraverso una rigorosa valutazione e definizione delle priorità, Bayer sta promuovendo programmi chiave con un potenziale significativo. Concentrandosi sulle aree di maggiore necessità medica insoddisfatta e sul potenziale di valore più elevato, l'azienda ha aumentato la qualità della sua pipeline. Quest'anno, l'azienda prevede di offrire una serie di nuove opzioni di trattamento:
• ampliare il suo portafoglio di cardiologia con un nuovo trattamento per la cardiomiopatia amiloide da transtiretina in Europa;
• nuova opzione di trattamento per i pazienti con insufficienza cardiaca e frazione di eiezione ventricolare sinistra pari o superiore al 40%, una forma diffusa di insufficienza cardiaca, entro la fine del 2025;
• innovativo trattamento senza ormoni per alleviare i sintomi vasomotori da moderati a gravi nelle donne in menopausa;
• nuova opzione di trattamento per gli uomini con carcinoma prostatico metastatico ormono-sensibile, rafforzando ulteriormente la posizione di leadership di Bayer in questo campo.

EvdAnmar (Associazione Nazionale Malati Reumatici) e Osservatorio Capire lanciano la prima Community Digitale italiana interamente dedicata ai pazienti reumatologici e ai rari reumatologici. Si chiama Reum-Action ed è un progetto promosso in collaborazione con Medispa e il Centro di Ricerca Save Studi. L’iniziativa vuole promuovere le vaccinazioni e l’aderenza terapeutica dei pazienti nonché supportare concretamente la gestione della patologia in tutte le sue fasi. Si basa su un approccio innovativo costruito su l’engagement digitale e la partecipazione attiva di tutti gli utenti. Sono previsti contenuti informativi, che verranno pubblicati regolarmente, e challenge quotidiani sui temi come la prevenzione delle malattie. Attraverso un’apposita App da oggi i pazienti potranno accedere alla nuova Community e partecipare attivamente a tutte le attività.
“è un progetto a cui teniamo particolarmente e che vuole aiutare pazienti e caregiver – sottolinea Silvia Tonolo, Presidente Nazionale di Anmar -. Grazie alla tecnologia possiamo dare risposte serie e affidabili per i problemi che possono sorgere nella quotidianità di chi affronta una malattia reumatologica. Sulla nuova App si potranno ricevere informazioni sicure sui vaccini e forniamo accorgimenti per una corretta adesione ai piani terapeutici. Inoltre vi sono molti consigli pratici, per esempio, sull’alimentazione o l’attività sportiva”.
“Da anni ormai abbiamo preso atto che le reali esigenze non soddisfatte dei malati, così come individuate dai medici specialisti, quasi mai sono sovrapponibili a quelle dichiarate dai pazienti stessi – aggiunge il prof. Mauro Galeazzi, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Capire -. L’attivazione di Reum-Action rappresenta oggi un nuovo ed ulteriore passo in avanti verso un maggiore e più efficacie coinvolgimento dei malati nella gestione delle patologie. Saremo molto attenti alla prevenzione del danno anatomico, delle disabilità nonché delle complicanze infettive grazie alle vaccinazioni”.
“Le comunità di pazienti rappresentano un’opportunità per condividere informazioni sanitarie affidabili – afferma il prof. Giorgio Lorenzo Colombo, Direttore Scientifico del Centro di ricerca SAVE Studi e docente all’Università di Pavia – e servono anche per rafforzare il rapporto medico-paziente e contrastare la disinformazione, trasformando i pazienti in risorsa attiva per la ricerca, diventando al contempo uno strumento di sostenibilità per la spesa sanitaria”.
“L’innovazione tecnologica e l’uso di strumenti di socializzazione digitale, come la neonata Community Phygital Reum-Action, se utilizzati in modo responsabile, rappresentano un potente strumento per la tutela del diritto alla salute degli individui e della collettività” sottolinea l’Avv. Patrizia Comite, Componente Giurista del Comitato Scientifico dell’Osservatorio Capire di Anmar.

EvdÈ stato presentato in Italia il sistema smart di Medtronic, azienda leader di Healthcare Technology, per la gestione del diabete per le persone in terapia insulinica multi-iniettiva (Mdi). Questa soluzione innovativa risponde alla sfida del controllo costante della glicemia e dei livelli di insulina attiva. Consentire un corretto dosaggio di insulina, infatti, risulta essere il bisogno del 60% delle persone con diabete. Il sistema Smart Mdi integra i dati del sensore per il monitoraggio continuo del glucosio (Cgm) con quelli della penna intelligente, registrando simultaneamente i valori. Una app calcolerà e indicherà la dose esatta di insulina da somministrare. Questo sistema, grazie a queste funzioni, è in grado di consigliare i boli insulinici, sia in corrispondenza dei pasti, sia per correggere i valori glicemici.
"Ottenere un buon controllo della glicemia è fondamentale per prevenire la comparsa delle complicanze legate al diabete e per migliorare la qualità di vita delle persone che presentano questa condizione. E la terapia insulinica che prevede più somministrazioni al giorno richiede molta attenzione nella sua gestione.", afferma Dario Pitocco, Professore Associato di Endocrinologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e Direttore della Uosd (Unità Operativa Semplice Dipartimentale) di Diabetologia della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs.
Nello specifico, il sistema Smart Mdi di Medtronic è composto da Simplera™, un sensore all-in-one con trasmettitore integrato, più piccolo di oltre la metà dei precedenti Cgm di Medtronic. Il sensore fornisce letture dei livelli del glucosio in tempo reale e comunica direttamente con l’applicazione per cellulare della penna intelligente InPen™, una penna per la somministrazione di insulina ad azione rapida riutilizzabile che monitora anche la temperatura dell'insulina.
L’app InPen™ invia notifiche in caso di dosi dimenticate, segnala valori di glucosio elevati e calcola le necessarie correzioni. L’obiettivo è contrastare il rischio di incorrere in ipo - o iperglicemie. Un ulteriore strumento a disposizione dei clinici per ottimizzare la terapia grazie a dati significativi.
"Siamo impegnati a semplificare la vita delle persone con diabete attraverso una completa piattaforma di gestione. Fermo restando che il trattamento ottimale è dato dall’integrazione del Cgm con i microinfusori di insulina, come il MiniMed™ 780G, le penne intelligenti rappresentano un’alternativa efficace per ottimizzare i risultati clinici e ridurre il peso quotidiano per le persone con diabete di tipo 1, in modo che possano vivere la loro vita al meglio", conclude Luigi Morgese, Senior Business Director di Medtronic Diabete Italia, Grecia e Israele.

EvdAl via nell’antico ospedale San Gallicano di Roma, HOPE – Health as an Opportunity to Promote Equity – un progetto di Boehringer Ingelheim e Comunità di Sant’Egidio per l’accesso alla salute nell’ambito delle patologie croniche delle persone con fragilità sociale ed economica. Nel 2022 l’Istat ha censito oltre 96.000 persone “senza tetto e senza fissa dimora” in Italia, di cui 23.420 solo nell’Area metropolitana di Roma; l’Osservatorio fio.PSD rileva che nella Capitale solo il 63.2% delle persone senza dimora ha un medico di medicina generale di riferimento e la possibilità di accedere a cure mediche. Screening cardio-nefro-metabolico con misurazione di glicemia, pressione arteriosa e peso corporeo per la diagnosi precoce delle principali malattie croniche e informazione e prevenzione dei fattori di rischio, sono le prestazioni offerte con il progetto HOPE grazie all’opera di professionisti sanitari volontari della Comunità di Sant’Egidio. I servizi verranno erogati alle persone in condizioni di fragilità nelle giornate di martedì e giovedì nei locali dell’HUB Salute e Prevenzione, situato nell’ex ospedale San Gallicano a Trastevere.
L’iniziativa consolida l’impegno di Boehringer Ingelheim e Comunità di Sant’Egidio nel percorso di partenariato, per offrire attività di informazione e di prevenzione e screening delle malattie croniche alle persone con fragilità, con l’obiettivo di indirizzarle verso percorsi sanitari e di presa in carico, anche alla luce di allarmanti dati sulla povertà e sulle malattie croniche non trasmissibili. "La partnership tra Boehringer Ingelheim e Comunità di Sant’Egidio nasce soprattutto dalla necessità, che la Comunità avverte molto profonda, di mettere in rete esperienze e capacità di ognuno” dichiara Stefano Carmenati, Amministratore Delegato della Comunità di Sant’Egidio. Molte situazioni con le quali noi veniamo in contatto sono veramente complesse. "HOPE non è solo un progetto di screening, ma un’opportunità concreta per migliorare l’accesso alla salute per chi vive ai margini del sistema sanitario – afferma Giusi Lecce, Responsabile medico-scientifico dell’HUB Salute e Prevenzione Comunità di Sant’Egidio – Si basa su una prima fase di formazione e di informazione sul diabete, sull’ipertensione e sulle malattie croniche non trasmissibili, condotte da personale sanitario (infermieri e medici) e con la presenza di un mediatore culturale debitamente formato sul tema; e una seconda fase del progetto che prevede uno screening con la misurazione di alcuni parametri chiave, al fine di intercettare precocemente condizioni di rischio e avviare i pazienti a percorsi di cura appropriati.
"HOPE rappresenta un’ulteriore opportunità per contribuire a generare un impatto positivo sulla salute delle persone e, in particolar modo, sulle comunità più vulnerabili – dichiara Morena Sangiovanni, Presidente e Amministratore Delegato di Boehringer Ingelheim Italia – Le patologie croniche, infatti, sono la sfida sanitaria più ardua sia a livello globale che italiano, visto l’impatto che generano sulla salute, sull’economia e sulla società. Sfida condivisa da Boehringer Ingelheim, impegnata da oltre 20 anni nell’area delle malattie croniche non trasmissibili e che sta indirizzando il suo impegno scientifico sulle interconnessioni cardio-renali-metaboliche

EvdFinanziare la ricerca e l’assistenza per migliorare la vita dei pazienti. Un impegno che Gilead Sciences ha preso fin dal 2011 e che si rinnova anche quest’anno con l’Edizione 2025 di Fellowship Program e Community Award Program, i due Bandi dedicati ai migliori progetti di natura medico-scientifica e socio-assistenziale nell’area delle malattie infettive, epatiche, oncologiche ed ematologiche. Ricercatrici, ricercatori e Associazioni di pazienti del Paese potranno partecipare all’edizione di quest’anno candidando le proposte di progetto su www.gilead.it. “Quest’anno tagliamo il 14° traguardo dei Bandi Gilead. Un risultato importante che conferma la volontà di essere al fianco di chi, come noi, lavora quotidianamente su fronti diversi con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita e di salute nell’ambito di patologie gravi e di grande impatto sociale. – sottolinea Frederico da Silva, Vice President e General Manager di Gilead Sciences Italia – Un obiettivo che siamo consapevoli di non poter raggiungere da soli attraverso l’innovazione terapeutica che continuiamo a generare. Occorre anche il contributo della ricerca indipendente, della comunità scientifica nazionale, oltre a quello del volontariato e dell’attivismo espresso dalle piccole e grandi Associazioni del Paese. Con i Bandi Fellowship e Community vogliamo fare la nostra parte perché questo contributo si possa esprimere pienamente in una vera e propria sinergia”.
Fellowship Program è rivolto a ricercatrici e ricercatori appartenenti a Enti di ricerca e cura italiani, pubblici e privati (Ospedali, Università e Fondazioni di ricerca). Possono essere candidati progetti di natura scientifica e/o socio-sanitaria che dimostrino di migliorare gli esiti della malattia e la qualità di vita dei pazienti con infezione da HIV, colangite biliare primitiva, tumore mammario, leucemie e linfomi. Al Bando possono essere candidati inoltre progetti che consentano di raggiungere obiettivi di salute pubblica nell’ambito delle stesse patologie. Alle Associazioni di pazienti e più in generale al settore non profit è riservato il Community Award Program. I progetti candidabili devono essere caratterizzati da originalità e utilità diffusa e riguardare quattro tematiche - prevenzione, sensibilizzazione, educazione e supporto al paziente - sempre in riferimento alle stesse patologie previste per il Fellowship. Ogni progetto vincitore, selezionato da un esperto unico, potrà ricevere fino a 40mila euro per la sua realizzazione. La rosa dei vincitori di entrambi i Bandi sarà resa nota entro il 9 luglio 2025 su www.gilead.it.