Una partnership strategica tra Aindo e il Centro Cardiologico Monzino promette di rivoluzionare la ricerca cardiovascolare. L'accordo mira a incentivare l'uso dei dati sintetici per ridurre le tempistiche degli studi clinici, accelerare la ricerca, validare nuove terapie e migliorare la prevenzione delle malattie cardiovascolari. La tecnologia brevettata da Aindo consente di generare dati sintetici che riproducono fedelmente le proprietà statistiche dei dati clinici reali. Questo rende possibile l'analisi di informazioni sanitarie sensibili nel pieno rispetto della privacy, superando le sfide legate all'accessibilità dei dati sanitari. Daniele Panfilo, Ceo di Aindo, sottolinea come i dataset sintetici siano una risorsa strategica per la ricerca in ambito Real World Evidence. Aindo è, dal 2024, l'unica realtà europea certificata Europrivacy per l'uso secondario di dati sintetici sanitari, garantendo piena conformità al Gdpr. Questa innovazione permette di addestrare modelli di intelligenza artificiale su informazioni cliniche senza esporre i dati reali dei pazienti. Si prevedono pubblicazioni che dimostreranno come i modelli addestrati su dati sintetici possano fornire risultati affidabili anche su dati reali. Giulio Pompilio del Monzino definisce questa collaborazione un "importante passo avanti nell'accelerazione della ricerca cardiovascolare", con un impatto concreto sulla salute delle persone.
Promuovere progetti innovativi per incentivare l’uso dei dati sintetici come strumento fondamentale a ridurre le tempistiche degli studi clinici, accelerare la ricerca, validare nuove terapie e migliorare la prevenzione delle malattie cardiovascolari: è questo l’obiettivo centrale dell’accordo strategico tra Aindo, società che ha sviluppato e brevettato una piattaforma di generazione di dati sintetici che abilita l'uso di dati sensibili nel rispetto della privacy, e il Centro Cardiologico Monzino di Milano, che dal 1981 si dedica alla cura e alla ricerca nell'ambito delle malattie cardiovascolari. Grazie alla tecnologia di sintetizzazione del dato sviluppata da Aindo sarà possibile accelerare i tempi necessari per la realizzazione di trial clinici basati su informazioni reali (Real World Evidence) rendendo il dato sanitario più accessibile e conforme alla normativa sulla privacy. "Il Centro Cardiologico Monzino rappresenta per Aindo un partner strategico di eccellenza. Questa collaborazione ci offre l’opportunità di validare, all’interno di un contesto clinico di altissimo livello, il valore concreto dei dati sintetici: il nostro obiettivo è sviluppare strumenti sempre più efficaci per la diagnosi e il trattamento delle patologie cardiache, sostenendo l’innovazione nella pratica medica. Nei prossimi mesi saranno pubblicati diversi studi accademici in grado di dimostrare come i modelli addestrati su dati sintetici possano fornire risultati affidabili anche su dati reali, confermando la solidità e trasferibilità del nostro approccio”, dichiara Daniele Panfilo, CEO e co-founder di Aindo. “I dataset sintetici, che riproducono fedelmente le proprietà statistiche dei dati clinici reali, rappresentano infatti una risorsa strategica per la ricerca in ambito Real World Evidence. Grazie a questa tecnologia è possibile analizzare dati sensibili nel pieno rispetto della privacy, accelerando i tempi degli studi clinici e producendo un impatto concreto sulla ricerca e, di conseguenza, sulla salute delle persone." "Questa collaborazione rappresenta un importante passo avanti nell’accelerazione della ricerca cardiovascolare grazie all’innovazione costituita dalla tecnologia di Aindo. Nelle prossime settimane organizzeremo un incontro per coinvolgere i referenti di aziende sanitarie e farmaceutiche, dove esploreremo insieme le potenzialità dei dati sintetici e le opportunità che questa tecnologia offre per ridurre i tempi degli studi clinici e rendere sempre più accessibili i dati sanitari nel rispetto della privacy dei pazienti" aggiunge Giulio Pompilio, Direttore Scientifico del Centro Cardiologico Monzino . La tecnologia di Aindo per innovare la ricerca sanitaria grazie ai dati sanitari Aindo è dal 2024 l'unica realtà europea certificata Europrivacy per l'utilizzo secondario di dati sintetici sanitari (in conformità all'articolo 42 del GDPR). I dati sintetici di Aindo stabiliscono così un nuovo standard di riferimento per la protezione della privacy unita all'innovazione: generati con tecnologia proprietaria rendono possibile addestrare modelli AI su informazioni cliniche senza esporre i dati reali dei pazienti, garantendo privacy e conformità normativa. La collaborazione con il Centro Cardiologico Monzino mira quindi a superare le sfide legate alla privacy e all'accessibilità dei dati sanitari, aprendo nuove frontiere per l'avanzamento della ricerca in ambito cardiovascolare.
In Italia, il 46% degli adulti è in sovrappeso o obeso. Una condizione che espone a un rischio elevato di sviluppare malattie croniche come diabete, tumori, patologie cardiovascolari e disturbi psichici. Per affrontare questa sfida in modo sistemico, la Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso) ha promosso la nascita della Rete italiana obesità, una piattaforma permanente dedicata alla prevenzione, alla cura e all’innovazione. L’obiettivo è duplice: da un lato affiancare il lavoro già avviato dal ministero della Salute per l’inserimento dell’obesità nei livelli essenziali di assistenza (Lea), riconoscendola a tutti gli effetti come una patologia cronica. Dall’altro, sfruttare in modo strategico le potenzialità dell’intelligenza artificiale. “Intervenire su questa condizione significa prevenire molte malattie e garantire la sostenibilità del sistema sanitario. In questo contesto, l’intelligenza artificiale rappresenta uno strumento strategico: ci consente di analizzare i dati in modo predittivo e di costruire interventi personalizzati, tempestivi”, spiega Giovanni Migliore, presidente di Fiaso. La visione proposta dalla Federazione si articola su sei pilastri: prevenzione territoriale con il coinvolgimento di Comuni, scuole e società sportive, utilizzo di tecnologie avanzate e AI, formazione dei professionisti sanitari, percorsi di cura personalizzati, partenariati pubblico-privati e approccio One Health, che collega salute, ambiente e stili di vita. “Con questa iniziativa – aggiunge Migliore – Fiaso rilancia una sfida decisiva: trasformare la lotta all’obesità in un’opportunità concreta per migliorare salute, equità e sostenibilità del nostro sistema sanitario”.
L’Ordine dei medici di Brescia ha lanciato un appello urgente per il rispetto delle leggi internazionali, il ripristino delle condizioni minime di vita e sostegno alla comunità sanitaria locale, i cui operatori continuano a prestare aiuto in condizioni disperate. In un incontro nella sede dell’Ordine, a cui ha partecipato anche Aed Yaghi, medico palestinese a capo della Palestinian medical relief society, il presidente Germano Bettoncelli ha chiesto una tregua immediata e il ripristino delle condizioni di assistenza medica.
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Ipsen annuncia che l’Agenzia Italiana del Farmaco ha approvato la rimborsabilità di elafibranor per il trattamento della Colangite Biliare Primitiva (Pbc) in combinazione con acido ursodesossicolico (Udca) negli adulti con una risposta inadeguata all’Udca o come monoterapia nei pazienti che non tollerano l’Udca. Elafibranor è il primo di una nuova classe di farmaci, agonista duale dei recettori attivati dal proliferatore del perossisoma (Ppar, peroxisome proliferator-activated receptor), che esercita un effetto sulle isoforme Ppar-alfa e Ppar-delta, che si ritiene siano elementi chiave nel regolare l’omeostasi degli acidi biliari, del metabolismo lipidico, dell’infiammazione e della fibrosi. Si tratta della prima innovazione dopo quasi 10 anni senza nuovi farmaci per questa malattia colestatica rara di origine autoimmune, che in Europa si stima colpisca circa 22 persone su 100.000. In Italia sono oltre 15 mila le persone che vivono con la Pbc, nella maggior parte dei casi si tratta di donne tra i 40 e i 60 anni. In molti casi la patologia si manifesta in forma asintomatica fino alle fasi avanzate, in altri casi la malattia causa, fin dagli esordi, sintomi quali prurito, fatigue e secchezza della bocca e degli occhi.
Human Technopole ha presentato i 102 progetti di ricerca che per primi hanno potuto usare le strumentazioni all’avanguardia delle Piattaforme Nazionali, le tecnologie che l’Istituto mette a disposizione di ricercatori esterni provenienti da tutta Italia. Gli studi più numerosi sono quelli sui tumori e le malattie neurodegenerative, con il 50% dei progetti di ricerca dedicati. La presentazione è avvenuta a Milano in occasione dell’evento “Open HT – la giornata aperta sulle scienze della vita”, organizzato per illustrare i risultati ottenuti di Human Technopole e dare una panoramica dei prossimi obiettivi. Trovare nuovi farmaci per il tumore al seno metastatico, predire l’insorgenza di una rara malattia del sonno, capire perché alcune ferite non guariscono e studiare l’evoluzione del DNA nel corso delle epoche passate: sono queste le sfide di alcuni dei 102 nuovi progetti che hanno potuto accedere a tecnologie e strumenti di ricerca avanzati all’interno delle Piattaforme Nazionali, le tecnologie messe a disposizione di ricercatori provenienti da tutta Italia. Il presidente di Human Technopole, Gianmario Verona, dichiara: “Aprendo le proprie strumentazioni alla comunità scientifica, Human Technopole funge da catalizzatore per la ricerca italiana nel campo delle scienze della vita secondo un vero e proprio modello di open innovation, ambendo a divenire punto di riferimento per la ricerca nazionale e internazionale. Le cinque Piattaforme, progettate per centralizzare tecnologie molto avanzate e dialogare l’una con l’altra, permettono ai ricercatori di avere un supporto a 360 gradi e una transizione fluida tra diversi ambiti di studio. Questa iniziativa non solo favorisce la ricerca scientifica, ma anche il trasferimento tecnologico, un tema strategico per l’Italia in questo momento storico”. Sottolinea Marino Zerial, direttore dello Human Technopole: “L’obiettivo di Human Technopole è quello di supportare con ogni mezzo a sua disposizione la ricerca degli scienziati italiani. Per questi primi bandi delle Piattaforme Nazionali, abbiamo registrato un elevato numero di progetti legati al cancro, che potranno essere sviluppati nei nostri laboratori grazie ad avanzate tecniche di biologia strutturale, editing genomico e sviluppo di cellule staminali. Numerosi altri progetti riguardano lo studio delle patologie neurodegenerative, come l’Alzheimer, e di quelle genetiche, come l’insonnia familiare fatale, che saranno portati avanti attraverso un approccio multidisciplinare che è alla base della nostra visione scientifica”.